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La ricotta più buona del mondo è maremmana

Riconoscimento internazionale per l'azienda Pallini

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GROSSETO - La ricotta di bufala La Maremmana del caseificio Inno al Sole vince la medaglia d'oro ai World Cheese Awards in Inghilterra. Un altro successo per il caseificio della famiglia Pallini e per la maremma delle eccellenze fuori dai confini nazionali. Alle spalle della ricotta premiata, una prodotta negli Stati Uniti e una irlandese.  “E’ la prima volta che siamo presenti a questo concorso - spiega Guido Pallini -  al quale partecipano formaggi provenienti da tutto il mondo. Pensate che erano più di tremila. Perciò il premio che ci è stato riconosciuto ha un grande valore  che conferma, anche nel contesto internazionale, come la nostra ricotta di bufala abbia il gradimento che già possiede a livello nazionale.” Infatti, la ricotta di bufala, grazie al suo sapore delicato e alla sua cremosità, accontenta i palati dei clienti toscani, in una terra dove sono già presenti ottime produzioni di ricotta di pecora e di mucca. Ma per l’azienda Pallini non è il primo riconoscimento ottenuto nel 2017. Come non segnalare  la menzione d’onore al Tuscany Food Awards e ben quattro formaggi premiati ai Great Taste Awards di Londra. “Sono molto soddisfatto per il premio ottenuto - ammette il giovane imprenditore - perché conferma che il percorso intrapreso è quello giusto, ossia puntare sui prodotti di nicchia di altissima qualità, capaci di rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente. Confesso - conclude Pallini - che questa nostra propensione alla esternalizzazione del mercato ci fa sentire tutto l’orgoglio di essere ambasciatori della maremma nel mondo”. All’azienda Pallini sono giunte le congratulazioni del presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi, che ha sottolineato come proprio l’azienda condotta da Guido abbia fruito in passato di un progetto integrato di filiera (PIF) sul latte bufalino che le ha permesso di aggiungere, agli ottimi livelli qualitativi, una capacità produttiva indispensabile per aggredire i mercati esteri.

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