La velocità con cui l'uomo vive la propria mancanza di tempo per ritagliarsi degli spazi propri, comprese le esigenze primarie quali il pasto, sembra coinvolgere anche la salute dei cani.
In effetti, cibi canini preconfezionati e spesso arricchiti con additivi e una dieta non variata, possono essere causa di reazioni immunitarie definite "allergie alimentari".
Terza causa di dermatite pruriginosa dopo l'allergia da morso di pulce e da inalazione, quella alimentare risulta la più frequente, ma alla base di tutto stà comunque una reazione soggettiva del sistema immunitario del cane, che reagisce con la produzione dei cosiddetti "anticorpi" a seguito dell'ingestione di sostanze definite "antigeni", ossia componenti dell'alimento.
Tra i maggiori indiziati le proteine, i carboidrati, gli additivi ed i conservanti.
I cibi che più spesso provocano allergie sono la carne bovina, di pollo, le uova, il mais, il frumento, i prodotti lattiero-caseari, la soia. Raramente sono imputate a carne di maiale, riso, pesce.
Il sintomo è un prurito intenso, che si localizza soprattutto ai piedi, all'addome, alle ascelle e all'inguine, a volte nella parte interna del padiglione auricolare.
Ovviamente, a forza di grattarsi, il cane può aggravare la situazione provocandosi aree alopeciche (senza pelo) e lesioni cutanee che aprono la strada a infezioni batteriche. Meno frequentemente si presenta una forma gastro-enterica con vomito e diarrea.
Passando ad una nuova dieta, questa dovrà essere rigorosamente mantenuta per almeno due mesi, tempo necessario per capire se il prurito fosse causato dal cibo precedente. Tale cambiamento dovrà essere associato ad una nuova fonte proteica e una di carboidrati.
Durante questo periodo di due mesi nessun'altra fonte alimentare, nemmeno in quantità irrisoria, deve giungere nelle fauci voraci del cane, così che il veterinario possa cominciare a tirare le somme per una diagnosi. Nel frattempo il prurito scompare, le lesioni regrediscono, il pelo ricresce, a conferma che il nostro cane sia un soggetto allergico all'alimento precedente.