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La precarietà giovanile va in scena a Civitella

Sabato 14 dicembre presso la sala del teatro comunale

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CIVITELLA MARITTIMA: A Civitella è di scena la precarietà del lavoro giovanile con lo spettacolo "Nono poteva finire bene".
Lo spettacolo teatrale in forma di farsa giullaresca ad atto unico (70'), "Non poteva certo finire bene" racconta in chiave comica le sorti di un ragazzo che, andato via di casa a soli 19 anni, si ritrova velocemente all'età di 30. La sceneggiatura originale è di Andrea Lanzini, 30 anni, attore di teatro e occasionalmente cinematografico, che qui interpreta il ruolo del protagonista, accompagnato dal musicista e cantautore Carlo Sciannameo, 44 anni.
L'evento, oganizzato dal comune di Civitella Paganico in occasione delle festività natalizie, avrà luogo il giorno sabato 14 Dicembre, presso la Sala del Teatro Comunale a Civitella Marittima alle ore 21,o0 (ingresso libero), dopo la fortunatissima tournée estiva che ha toccato i palchi dei maggiori luoghi di intrattenimento estivi a Grosseto, quali la Cava di Roselle, il festival di Legambiente “Festambiente”, le mura senesi, le spiagge di Principina a Mare e Marina di Grosseto e due settimane fa al “Cinema Stella” per la rassegna “Mercoledì d'autore”.
“Si potrebbero aprire mille prospettive di dialogo sulla vicenda narrata,- spiega lo sceneggiatore Lanzini - ma ciò che questo spettacolo vuole indagare e mettere in luce è la complicata vita di un ragazzo contemporaneo. Quello che ci interessava durante la scrittura, e ci interessa anche ora che lo portiamo in scena, è partire dalla realtà quotidiana. Parlare del preciso momento in cui viviamo significa, in fondo, vedersi dall'esterno e ripensare ad una realtà che supera di per sé la finzione narrativa”. L’obiettivo di Non poteva certo finire bene è ripercorrere, alternando il cantato di Carlo alla prosa di Andrea, ciò che è stato della vita del protagonista: i suoi errori, i suoi timori, il rapporto con i genitori, con gli amici, il mondo dell'università, fino a toccare con mano il mondo materiale e precario del lavoro, degli affitti, della convivenza. La chiave utilizzata nell'interpretazione è uno humour riflessivo. Continua Andrea: “Stiamo cercando di costruire, nel nostro piccolo, una microeconomia culturale. Ogni data che facciamo ha un sapore genuino, perché unica nel suo svolgersi. Abbiamo elaborato una trama che possa interessare non solo gli adulti ma anche i più giovani, ma soprattutto ci siamo messi in gioco, perché secondo noi è importante divertire su ciò che la vita spesso riserva di amaro. Il messaggio che vuole arrivare è quello di guardare sempre avanti con forza d'animo, vincendo le difficoltà con un potente sorriso. Ci aspettiamo il pienone, ma anche se ci fossero solo 3 persone il loro peso varrebbe oro”.
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