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Caritas: Una sola famiglia umana, cibo per tutti!

Lanciata la campagna "One Human Family, Food for All"

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GROSSETO - Una mobilitazione globale. Che diventa azione anche in Italia. E in tanti ambiti locali. Per gridare al mondo, ma anche tra le nostre case, le nostre scuole, nelle nostre comunità civili ed ecclesiali, che la fame è uno scandalo. Purtroppo tutt’altro che superato. E però non invincibile. Con questo spirito Caritas Internationalis ha lanciato la campagna One Human Family. Food for All. In quell’occasione, papa Francesco invitò «a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo».

L’eco di quel ruggito ora arriva anche in Toscana. Dove le Caritas della regione, insieme a un ampio ventaglio di organizzazioni di ispirazione cristiana e della società civile. Venerdì 13 marzo a Firenze ha presentato la costola locale dell’iniziativa planetaria, aggiungendo però al messaggio centrale della campagna una sottolineatura relativa al necessario impegno personale e comunitario. La campagna italiana “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro” nasce dunque con l’obiettivo di promuovere consapevolezza e impegno, negli ambienti educativi e associativi, sul tema dei gravi squilibri socio-economici che ancora caratterizzano il pianeta, e che costringono centinaia di milioni di persone a condizioni di vita inumane, precludendo loro il godimento di diritti fondamentali, a cominciare da quello all’accesso al cibo.
Occorre modificare i comportamenti personali, i meccanismi di produzione, distribuzione e consumo, le dinamiche di mercato e finanziarie, gli apparati normativi e le leggi, affinché tutte le persone, in Italia, in Europa e nel mondo, abbiano accesso al bene comune costituito da un cibo sano, nutriente, giusto. Un cibo prodotto secondo criteri di sostenibilità ambientale e di giustizia, nel rispetto della dignità delle persone, superan- do un sistema caratterizzato da “strutture di peccato”, che generano ad un tempo fame e spreco, che conducono a speculare su un bene essenziale come il cibo, che generano violenza e guerra tra comunità.
La campagna, come detto, è incentrata sul tema del “diritto al cibo”, considerato nella sua complessità e in collegamento con il tema della “buona finanza a servizio dell’uomo” e con quello delle “relazioni di pace”. Il fenomeno della fame si intreccia infatti a diverse problematiche: una finanza non più a servizio dell’uomo, le cui dinamiche hanno un impatto devastante anche sui sistemi di produzione di cibo, attraverso sofisticati e ormai incontrollabili strumenti finanziari; marcati squilibri istituzionali e politici, con l’impossibilità – per molte persone e intere popolazioni – di incidere sui processi decisionali che condizionano le loro vite, generando non solo ineguaglianza, ma anche ingiustizia, sopraffazione e violenza.
Nel concreto la nostra Caritas di Grosseto cerca di essere “sul pezzo” con iniziative molto spesso simboliche ma dal forte impatto, come la collaborazione con il Comune di Grosseto nel recupero del cibo non sporzionato nelle mense scolastiche della città, ridistribuito nella nostra mensa di Viale Alfieri. Attraverso la stessa Mensa e l’Emporio della solidarietà, cui dedicherò maggiori dettagli nella prossima occasione, recuperiamo da alcune aziende locali prodotti prossimi alla scadenza per non essere buttati e vengono proposti percorsi educativi a chi beneficia del cibo stesso.
Queste e altre iniziative, molto ancora potremmo fare, ricercare maggiore disponibilità della grande distribuzione e soprattutto siamo alla ricerca da tempo di volontari specifici per un servizio stabile di recupero del cibo che verrebbe gettato alla fine della giornata lavorativa. Insomma la questione è tutt’altro che chiusa.
Per concludere la capacità di costruire relazioni di pace è dunque un altro elemento centrale nell’iniziativa di Caritas: una pace che, come dice papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, “non si riduce a un’assenza di guerra, frutto dell’equilibrio sempre precario delle forze, [ma] si costruisce giorno per giorno, nel perseguimento di un ordine voluto da Dio, che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini”.

 

Luca Grandi

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