Messaggio del Sindaco di Orbetello, Monica Paffetti contro tutte le violenze

Redazione
25/07/2013
Attualità
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Grosseto: Ho appreso con sgomento, tempo fa, dell’aggressione alla quale è seguita una sparatoria ai danni del sindaco di Cardano del Campo, Laura Prati.
Laura purtroppo non ce l’ha fatta e l’altro ieri è morta e lo sgomento, la rabbia e la tristezza mi ha colpita come un macigno, facendomi riflettere su molte cose.
Sempre più spesso ormai apprendiamo dalla cronaca fatti di violenza contro rappresentanti delle Istituzioni, siano essi dipendenti, forze dell’ordine o primi cittadini come Laura Prati – basta ricordare la sparatoria di Piazza Colonna o quanto avvenuto al palazzo della Regione a Perugia -, come se chi rappresenta lo Stato o il Comune siano diventati una sorta di bersaglio-emblema del malessere che si respira su tutto il paese.
Nessuno è esente da colpe, ma che paese è quello nel quale un sindaco non può passeggiare per la strada come un normale cittadino senza rischiare che gli venga rotto il naso, come successo a Siena?
Che paese è quello in cui un sindaco donna del territorio è vittima di messaggi minatori?
Che paese è quello in cui alla disperazione, legittima, segue cieca violenza che spesso porta alla morte di persone che rappresentano le istituzioni?
Che paese è quello in cui la crisi economica, la disoccupazione, la perdita del lavoro a quarant’anni spingono uomini e donne a cospargersi di benzina e darsi fuoco, a suicidarsi?
Che paese è quello che ha talmente fiaccato le speranze della gente da portare alla ribalta quotidianamente sulla cronaca nazionale atti di violenza inaudita?
Che colpa ha il dipendente di Equitalia che si è visto scoppiare una bomba in mano?
La morte di Laura Prati deve farci riflettere, come donne, come esseri umani, come amministratori, come politici: questa situazione nella quale la violenza e la morte colpiscono spesso gli esponenti delle Istituzioni va fermata.
Non è possibile che nello svolgimento del proprio lavoro si debba rischiare la vita o la propria salute perché la situazione socio-economica italiana è ormai arrivata a raschiare il fondo del barile. Da ogni angolo si sentono voci che fomentano la disperazione della gente, incitano alla violenza, contro i politici nazionali e contro i politici locali. Per strada, sul web, nello stesso Parlamento laddove si definisce un ministro della Repubblica un “orango”, da ogni angolo qualcuno incita e fomenta quest’odio immotivato nei confronti di chi rappresenta le istituzioni.
La violenza è un’esperienza che io in prima persona ho vissuto, in un contesto particolare, ed è un episodio che io considero chiuso, ma vorrei che la morte della collega Laura, sindaco, donna, fosse l’ultimo episodio del genere da leggere nella cronaca.
Un femminicidio politico dettato da un contesto socio-economico allo stremo, dettato dal gesto di un folle che ha voluto vendicarsi di un supposto torto subito, un femminicidio che si aggiunge ai troppi ai quali ormai purtroppo la cronaca ci sta abituando e che nel nostro piccolo cerchiamo di prevenire con forza grazie alle donne del Centro Antiviolenza.
In nome di Laura Prati e delle dipendenti della regione Umbria, vorrei che tutti noi, nel comune di Orbetello e nelle frazioni, abbassassimo i toni, smettessimo di ascoltare quelle voci che incitano alla vendetta o alla violenza, vorrei che ricominciassimo a cercare il dialogo, anche aspro, ma mai violento.
Diciamo basta alla violenza, diciamolo in nome di chi ha dato la vita per il suo paese, in nome di chi, indipendentemente dal colore politico che rappresenta, è chiamato a rappresentare il suo paese, a ogni livello, e che, nonostante i problemi, non può essere considerato il capro espiatorio del malessere generale.

Il sindaco di Orbetello
Dr.ssa Monica Paffetti

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