DISASTRO AMBIENTALE, NUOVA INDAGINE PENALE PER SCHETTINO

Luigi Galimberti
17/04/2013
Attualità
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La procura di Grosseto,  riportano i maggiori quotidiani, dovrebbe aver  revocato la richiesta di archiviazione su questo reato, in seguito al recente rapporto dell’Arpat Toscana. «Avevamo chiesto per Schettino l’archiviazione per reati ambientali considerato che le analisi delle acque hanno dato per mesi esito negativo e dimostravano che non c’era inquinamento», ha spiegato all’Ansa il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio. «Ma poi un rapporto di fine marzo dell’Arpat - ha proseguito - ha evidenziato che lo strusciamento della nave sul fondale ha compromesso flora e fauna marina». Tra i danni più evidenti quelli subiti da praterie di Posidonia e habitat di gamberi. Ora l’indagine per reati ambientali fa parte di un altro fascicolo rispetto all’inchiesta principale.

All’udienza preliminare del procedimento per il naufragio della Costa Concordia , iniziata lunedì, il Comune dell’Isola del Giglio ha detto che chiederà a Costa Crociere almeno 80 milioni di euro in danni, mentre potrebbero allungarsi ulteriormente i tempi per la rimozione del relitto. «Abbiamo formalizzato la nostra richiesta di costituzione di parte civile per ottenere un risarcimento danni che è stato quantificato in misura non inferiore a 80 milioni di euro ma l’ammontare definitivo dei danni potrà essere quantificato solo dopo la rimozione della nave», ha detto a margine dei lavori l’avvocato Alessandro Maria Lecci, che difende l’amministrazione comunale insieme allo studio Pavia Ansaldo. Intanto una fonte a diretta conoscenza della vicenda ha riferito che la rimozione del relitto molto probabilmente slitterà ancora: si andrà oltre l’autunno, verosimilmente all’estate del 2014. Esiste infatti il rischio che il relitto, fermo in porto, dopo che verrà raddrizzato non resista alle mareggiate autunnali. Nel gennaio 2012, 32 persone persero la vita nel naufragio della Costa Concordia. All’udienza al teatro Moderno di Grosseto ha partecipato anche il comandante Francesco Schettino, entrato da un ingresso secondario accompagnato da uno dei suoi legali, Francesco Pepe. Lo scorso 25 febbraio la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Schettino - accusato di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime, di abbandono della nave e di persone incapaci oltre che di mancata collaborazione con l’autorità marittima - e altre cinque persone. Parlando coi giornalisti durante una pausa dei lavori processuali, Pepe ha spiegato: «Schettino lo assistiamo gratuitamente. Crediamo in quello che stiamo facendo. Sarei ipocrita se non dicessi che c’è un innegabile prestigio».

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