Autostrada Tirrenica, il parere di Grosseto

"Numerosi dubbi sulla funzionalità per gli agricoltori"

Davide Lesti
17/02/2017
Attualità
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GROSSETO - "Come Cia riteniamo un dovere oltre che un  diritto chiarire la nostra posizione in merito a quanto riportato dalla stampa in questi giorni relativamente alle questione barriera a sud, barriera a nord  e dunque pagamento di un pedaggio del progetto  Autostrada Tirrenica. Lo facciamo  perché   come rappresentanti del mondo agricolo riteniamo doveroso tutelare gli interessi del settore primario. E a tale proposito la Confederazione chiede con forza  che venga garantita la gratuità del pedaggio per i residenti”. E’ questa la posizione della Cia Grosseto espressa dalla parole del presidente Enrico Rabazzi.

“ Molte sono le nostre perplessità in merito al progetto in questione e molte sarebbero le modifiche che vorremmo vedere apportate - specifica Rabazzi – infatti  l’auspicio è che i nostri rappresentati in Regione, che già si stanno adoperando in tal senso, non facciano passi indietro. Punto sul quale  siamo tuttavia irremovibili è la questione pedaggio: il tracciato proposto, di fatto, trasforma un’arteria viaria di primaria importanza in un’autostrada obbligando chi la usa quotidianamente per lavoro o per altre necessità a pagare un costo che a dir nostro non trova legittimità".

"Ci chiediamo come si possa pensare che i nostri agricoltori che non raramente si spostano più volte nella stessa giornata da una parte all’altra del territorio debbano pagare anche questa tassa. Lo stesso vale per gi studenti o per chi si muove per motivi di lavoro. È davvero inconcepibile – ribadisce il presidente Cia Grosseto". 

"Pensare di costruire un’autostrada,  la cui importanza ci trova pienamente d’accordo, senza tuttavia considerare le condizioni socio-economiche di questo territorio  sarebbe un gravissimo errore oltre che un danno al tessuto produttivo". 

 

"Come Confederazione dunque invitiamo gli organi preposti a tornare al tavolo di concertazione e rivedere questo punto; un punto inaccettabile per un territorio che vive di agricoltura e che ha bisogno di tante cose ma non certamente di altri lacci, impedimenti e meno ancora di balzelli da pagare.” 

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