“Occhio ai bambini”: si è concluso lo screening per prevenire le patologie della vista nell’infanzia

L’iniziativa è stata promossa dall’Unione italiana ciechi di Grosseto, nelle scuole elementari del comune Capoluogo

Davide Lesti
03/03/2017
Attualità
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GROSSETO - Sono oltre 250 i bambini della prima elementare, nelle scuole di Grosseto, Roselle e Braccagni, che sono stati sottoposti allo screening gratuito per le malattie dell’occhio e i disturbi della vista, nel mese di febbraio.
L’iniziativa, che si chiama “Occhio ai bambini”, è stata promossa dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti (UICI) di Grosseto, in collaborazione con la sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB) e con il patrocinio della Asl sud est.

Dal primo al 28 febbraio, una ortottista, Elisabetta Luschi che da anni collabora con la onlus grossetana, in accordo con le direzioni scolastiche e con i genitori, ha eseguito lo screening sui bambini per individuare sintomi o fattori di rischio per le patologie dell’occhio e i disturbi della vista.  Nei casi in cui sono stati rilevati problemi, è stato consigliato ai genitori di far visitare i propri bambini da un oculista.
È stata riscontrata un’alta percentuale di bambini che non hanno mai fatto un controllo della vista, in molto casi sono stati riscontrati problemi non gravi, con il consiglio, tuttavia, di fare vedere il bambino da un oculista. Solo in un numero limitato sono stati evidenziate problematiche più gravi.

 “Il dato che più balza all’occhio - spiega il presidente dell’UIC di Grosseto, Ivo Massai – è che molti bambini non hanno mai fatto un esame della vista o una visita dall’oculista. Invece è importante fare attenzione e prevenzione, soprattutto per quelle patologie che si possono curare, se diagnosticate in tempo.
La UICI di Grosseto, da oltre 60 anni, è impegnata sul territorio per fare informazione sui campanelli di allarme da non sottovalutare, con il supporto dell’Azienda sanitaria e dei suoi professionisti. Offre, inoltre, un sostegno e un punto di riferimento per i non vedenti, gli ipovedenti e i loro familiari nel difficile percorso per affrontare la malattia. In particolare ci rivolgiamo proprio ai genitori di bambini piccoli per offrire loro supporto e sostegno.
Come prevede il nostro statuto – conclude Massai – abbiamo anche il compito di favorire l’integrazione dei non vendenti nella società. Per questo facciamo iniziative per coinvolgere tutti i cittadini e per sensibilizzare le Istituzioni sulle problematiche dei non vendenti. Devo dire che abbiamo sempre trovato collaborazione e attenzione alle nostre attività”.

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