Gestire il proprio budget: lezioni di bankroll per la vita reale

24/05/2025
Attualità
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Avere contezza di quanto si può spendere per il gioco online, è il primo passo per imparare ad approcciarsi al mondo del gambling in maniera responsabile e sicura.

Che si tratti di scommesse sportive, di poker online, di slot machines o di qualsiasi altro titolo di gioco da casinò, ogni giocatore deve imparare a gestire il bankroll, ossia quello strumento grazie a cui si entra a contatto anche con la gestione del rischio.

Bankroll e gestione del rischio, infatti, sono spesso due argomenti collegati tra loro, dal momento che comprendere il funzionamento dell’uno permette di arrivare preparati all’altro. Intendendo con il termine bankroll il capitale messo a disposizione per il gioco, imparare a gestirlo con più oculatezza possibile permette di ridurre qualsiasi eventuale rischio legato al gambling e al betting e vivere esperienze di gioco sicure.

Bankroll: l’importanza di gestirlo, le strategie per farlo

L’importo di denaro che viene destinato al gioco d’azzardo, chiamato appunto bankroll, rappresenta quel capitale che i giocatori separano dal proprio patrimonio personale per “isolarlo” e poterne disporre solamente quando fanno una puntata o si siedono a un tavolo verde.

Riuscire a gestire il bankroll in maniera strategica permette, dunque, di contenere le perdite, senza mai sforare la cifra che effettivamente ci si può permettere di investire. Tra l’altro, questa strategia si mette anche al servizio del gioco responsabile, dal momento che ogni utente che gioca su https://topscommesse.com/ o che si reca presso un casinò fisico, sa fino a dove può spingere le proprie abitudini di gioco.

Pertanto, la buona gestione del bankroll (anche nota come bankroll management) permette di approcciarsi al gioco in maniera più razionale e sicura, essendo tra l’altro l’unica modalità per giocare responsabilmente e con la sicurezza di non rimanere vittima della ludopatia.

Nel mondo del gioco d’azzardo, ci sono più di una strategia di gestione del bankroll, ognuna delle quali può apportare dei benefici ai giocatori ma anche degli svantaggi che è sempre bene non sottovalutare.

La strategia più famosa viene chiamata 1-3% ed è applicabile ai giochi come le scommesse sportive o ai giochi con puntata, poiché consiste nel puntare non più dell’1-3% del proprio bankroll totale. Se si puntasse il 2 o il 3 su una singola scommessa, infatti, il capitale sarebbe decisamente più esposto a subire delle perdite, e non ne rimarrebbe a sufficienza per ripararle.

Questa strategia più conservativa è seguita da un’altra più monotona ma spesso necessaria. Si tratta delle puntate fisse, ossia della strategia di puntare sempre la stessa somma, qualunque sia la quota stabilita o l’eventuale sensazione positiva nei confronti di quella specifica scommessa.

Un’altra strategia di pertinenza della gestione del bankroll è il metodo Kelly, che si contrappone alla strategia delle puntate fisse, poiché consiste nel puntare un importo che viene calcolato sulla base della probabilità percepita di vincita e sulle quote offerte.

Chiaramente – e questo vale per qualunque strategia applicata a qualsiasi campo –, non esiste una strategia migliore dell’altra, poiché tutto dipende dallo stile di gioco di ciascun giocatore e dall’entità del suo bankroll.

Né l’una né l’altra né l’altra ancora può essere definita più o meno vantaggiosa delle altre, motivo per cui si consiglia di valutarle attentamente tutte e tre, di studiare i pro e i contro, per imparare ad applicarle efficacemente e ridurre i rischi di perdita.

Una volta aver imparato a comprendere il modo più giusto e sicuro per gestire il bankroll secondo le proprie abitudini di gioco, il proprio stile, le proprie abilità e la dose di fortuna di cui si dispone – e con cui bisogna sempre fare i conti nel mondo del gambling e del betting –, non resta che provare a rimanere in gioco per più tempo possibile restando fedeli alla strategia scelta.

Cambiare il metodo durante le fasi di gioco, infatti, potrebbe essere molto controproducente e trasformare il gioco in un’azione meno oculata che faccia perdere di vista l’obiettivo della gestione del proprio capitale.

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