Rivoluzione energetica in Maremma

Tutte le ipotesi e i suggerimenti per praticare stili di vita sostenibili e far ripartire l'economia

Redazione
21/08/2013
Territorio
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GrossetoCarri, dell Banca della Maremma, -- “Finanziati circa 5500 impianti per le fonti energetiche. E il nostro lavoro continua anche con le altre convenzioni”.

La soluzione per uscire dalla crisi e far ripartire l'economia? È tutto legato all'uso di corretti stili di vita sostenibile, di energie pulite, rinnovabili e chiaramente a una maggiore tutela del territorio. Di questo e di come combattere al meglio la crisi se ne è parlato in un dibattito durante Festambiente con Giuliano Amato presidente Istituto Treccani, Francesco Carri presidente Banca della Maremma, Edoardo Zanchini vicepresidente nazionale Legambiente, Marco Onado Università Bocconi, Nando Pasquali presidente Gse e Giampiero Sammuri presidente Federparchi, durante il dibattito del 14 agosto.

Prima del dibattito sono stati premiati l'azienda agricola di Luca Bellini, la Società agricola Sant'Anna di Catocci e Burroni, il Comune di Bra, l'azienda Ideasol di Treviso, la società cooperativa Comea di Siena, la Casa spa di Firenze e l'azienda agricola Cicchetti di Monteleone di Spoleto. I premi sono stati consegnati da Giancarlo Ciarpi, Fabio Becherini, Giovanni Lamioni e Angelo Gentili.

“Oggi più che mai con l'avanzare della crisi – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – c'è bisogno di adottare quotidianamente stili di vita sostenibili e indirizzarsi sempre più verso la scelta concreta dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Di questo si è parlato al dibattito del 14 agosto a Festambiente, organizzato con la Banca della Maremma, che ha visto una grande partecipazione di pubblico. Ormai da tempo Legambiente e le banche del Credito Cooperativo si battono sul territorio per continuare a promuovere e portare avanti questo processo virtuoso”.
Il dibattito è stato aperto da Francesco Carri, presidente della Banca della Maremma, che ha rappresentato le varie iniziative attivate dal Credito Cooperativo Italiano, e che ha ricordato “il recente rinnovo della Convenzione tra Federcasse e Legambiente (già operativa dal 2006) fatto per orientare finanziamenti a favore della realizzazione di impianti per la produzione energetica da fonti rinnovabili. I finanziamenti sono stati 5.500 per un importo medio di Euro 48.000 per progetto. Recentemente Iccrea Banca ha stipulato convenzioni anche con Federparchi (per contribuire alla valorizzazione di tutte le aree protette italiane), con la Federazione Italiana di Atletica Leggera (per la pratica sportiva legata al benessere, allo stare insieme, al tempo libero) e con Legambiente (progetto “di foglio in foglia” per sviluppare i processi innovativi della fatturazione elettronica). Tutti accordi che si attuano con il reciproco impegno a diffondere l’uso della carta di credito cooperativo favorendo l’evoluzione del sistema dei pagamenti che vede ancora un eccessivo uso del contante che agevola l’illegalità e provoca elevati costi di gestione”.
Grande soddisfazione per i risultati ottenuti dalla collaborazione con il Credito Cooperativo è stata espressa anche da Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente. “La validità della partnership – ha detto – e lo sviluppo della produzione energetica da fonti rinnovabili può considerarsi obiettivamente un successo per il nostro paese e al riguardo è significativo evidenziare che poco tempo fa, per alcune ore, la produzione di energia da fonti rinnovabili ha coperto l’intero fabbisogno nazionale. A ciò hanno contribuito anche quei piccoli impianti finanziati dalle Banche di Credito Cooperativo”. Anche Nando Pasquali, presidente Gse, ha ricordato che “oltre ai circa 530mila impianti collegati alla rete nazionale, ne sono già stati realizzati altri che per ragioni esclusivamente legate alla complessità amministrativa italiana, ancora non sono stati attivati”.
Tra i presenti anche il presidente nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri, che ha dettagliatamente descritto il rilievo che il sistema delle aree protette italiane ha per l’economia turistica del paese. “I Parchi non rappresentano un costo per l’Italia – ha sottolineato -, ma una fonte di reddito con enormi potenzialità inespresse. Spesso le risorse sono talmente limitate che non si è riusciti a fare piccoli, ma significativi interventi, come ad esempio l’installazione di un impianto solare sull’Isola di Montecristo in sostituzione di quello a gasolio”. Anche Giovanni Maria Flick, giurista, ha richiamato l’art. 9 della Costituzione Italiana sottolineando come “la rilevanza della norma che va certamente contestualizzata riveste il suo patrimonio artistico ed ambientale. Anche le banche locali hanno un ruolo importantissimo legato all'operatività dei territori”.
Giuliano Amato, presidente Istituto Treccani, infine, ha incentrato la prima parte del suo intervento sulla necessità di continuare a far crescere la sensibilità e la cultura in materia ambientale. “Abbiamo davanti cambiamenti epocali – ha spiegato - che devono essere governati ponendo al centro dell’attenzione tutte le tematiche riguardanti la tutela dell’ambiente inteso nella sua accezione più ampia valorizzando l’enorme patrimonio del Paese. Purtroppo in varie zone italiane non c’è ancora la giusta sensibilità in materia come dimostra ad esempio l’attività relativa alla raccolta differenziata con aree geografiche eccellenti e altre che sono drammaticamente in ritardo”.

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