Predatori: la Cia manifesta solidarietà alle aziende danneggiate

“O interventi urgenti o addio pastorizia”

17/09/2013
Attualità
Condividi su:

Inizia così la riflessione della Confederazione Italiana Agricoltori di Grosseto per voce del suo Presidente, Rabazzi. Dopo gli ultimi attacchi avvenuti alle aziende dei sig.ri Giovanni Senette e Massimiliano Ottaviani, cui va la solidarietà da parte di Rabazzi e di tutta la Cia; attacchi che vanno ad aggiungersi a quelli ormai quotidiani che avvengono in tutta la provincia: giorni fa a Montenero, poi Campagnatico (azienda Bellini), Pitigliano e ancora a Baccinello, dove ormai non c’è più distinzione tra giorno e notte, visto che le incursioni dei nocivi avvengono a tutte le ore.

La Cia sostiene che non possiamo aspettare ancora, non c’è più tempo, altrimenti si estinguerà per sempre un’attività che affonda le proprie radici nei secoli; quello della predazione è ormai diventato un fenomeno di una gravità eccezionale, occorrono soluzioni efficaci, rapide ed anche eccezionali per fermare il massacro. “Ottimo il lavoro compiuto in Commissione Agricoltura dal Presidente On. Luca Sani e dalla Capogruppo Pdl, On. Monica Faenzi, ma” sottolinea ancora il Presidente della Confederazione Agricola “ occorre che si svegli il Governo per affrontare il problema in modo definitivo. Il problema del ristoro dei danni esiste, ma la cosa fondamentale per gli allevatori è che si esca dall’ipocrisia in cui è caduto il nostro Paese e dare seguito, concretamente, a ciò che dice la nostra Costituzione Italiana: in primis, la tutela del diritto al lavoro; è questo che gli agricoltori chiedono, poter permettere ai pastori di svolgere il loro lavoro in serenità e trovare sul mercato il proprio reddito. Quindi no a facili contributi e si al riconoscimento e, soprattutto, al rispetto del proprio lavoro”.

La Cia, attraverso il proprio presidente chiede alle Istituzioni, Prefettura compresa, l’apertura di un tavolo di emergenza per individuare soluzioni immediate, inoltre la Cia chiede a tutti di farsi parte attiva affinché cessi tutto ciò e fa sue le parole dell’allevatore Senette: “mettetevi una mano sulla coscienza”.
“Qualcuno gioisce ogni volta che chiude un allevamento, ma la Cia no,” conclude Rabazzi “ed a quelli che gioiscono e che stanno dalla parte dei predatori, vogliamo ricordare che se la nostra terra è un fiore all’occhiello dal punto di vista paesaggistico e ambientale, il merito è anche dei pastori che se ne prendono cura e non certo di coloro che si ammantano di dubbio ambientalismo e demagogia. Come già proposto qualche giorno fa dall’allevatore Ottaviani di Baccinello, rimaniamo disponibili a un confronto su tale problematica; un confronto diretto e, possibilmente, pubblico.

Leggi altre notizie su GrossetoOggi.net
Condividi su: