GROSSETO – Ha ringraziato i partecipanti, pronunciato una preghiera e poi si è messo seduto in mezzo ai giornalisti.
Il nuovo vescovo di Grosseto, Mons. Rodolfo Cetoloni che da cinque mesi è andato a sostiutire Mons. Franco Agostinelli, si divide tra la Diocesi di Grosseto e quella di Montepulciano.
E nonostante i tanti impegni, oggi, ha voluto incontrare i giornalisti in quanto è la festa di San Francesco da Sales, patrono di tutti gli operatori della comunicazione.
“Vorrei augurare a voi e a me – ha detto Mons. Cetoloni che dopo una breve introduzione si è seduto in mezzo ai giornalisti per parlare con loro – che in ogni servizio ci sia il farsi carico di ciò che accade, qualcosa che ci coinvolga e allo stesso faccia riflettere chi riceve la notizia, affinchè questa sia produttiva e non soltanto fine a se stessa.”
Nella sala del vescovado, dove si è tenuta la festa in onore del patrono dei giornalisti, Mons. Cetoloni aveva allestito un tavolo poggiandoci sopra delle spighe di grano come “frutto del lavoro grazie al quale spetta a noi farne del buon pane”, una Bibbia del IV° secolo come “mezzo poderoso di comunicazione” ed infine uno smartphone, anche questo mezzo di comunicazione di oggi dove tutta quanta l'informazione è racchiusa in un microchip.
“Questi – ha proseguito il vescovo di Grosseto – sono strumenti che ci vengono dati, per cui, abbiamo il dovere di saperli utilizzare in modo corretto per seminare il bene.
Il giornalista, infatti, ha il compito di cercare la verità, perchè quando una notizia arriva in un modo che ferisce, dopo è difficile rimarginare la ferita.
Per questo, è necessaria una forma di empatia, caratteristica principale di Papa Francesco che grazie a questa riesce a coinvolgere la gente, ciò che ti propone è vero, non parla perchè le cose le deve dire, ma le sente davvero, ha capacità di parlare con calore e si mette accanto agli altri perchè sa che può ricevere molto dagli altri.”
L'attenzione, poi, si è spostata sulla città di Grosseto e le sue problematiche: “Sono cinque mesi che sono qui, ma è stato un periodo molto frammentato in quanto mi sto dividendo tra questa Diocesi e quella di Montepulciano. A Grosseto, ho trovato una città che è attenta alla figura del Vescovo, ci sono sofferenze in giro come quella per la mancanza di lavoro, ma ho trovato molta vicinanza da parte delle associazioni, un rispetto non formale che mi piace.”
E a proposito delle molte persone rimaste senza lavoro e che sempre di più si affidano alla Caritas e al Coeso, in questo periodo di crisi, ha aggiunto: “Forse, in giro, ci sono persone che non vogliono vedere com'è la situazione vera e propria e hanno atteggiamenti di rifiuto, ho sentito ad esempio che delle persone che la notte si riparano alla stazione per dormire è stato detto che degradano la città, invece ne sono essi stessi il volto.
E' necessario trovarsi con le associazioni per suggerirci delle soluzioni, ciò che la Caritas sta già cercando di fare di famiglia in famiglia, creando una realtà di coesione e condivisione.”
Infine, è stato chiesto a Mons. Cetoloni cosa ne pensa del nuovo Papa Francesco. “Ho avuto quattro brevi incontri con il Santo Padre – ha concluso – quello che ti propone è vero, è la testimonianza che i pregiudizi li rompe la realtà, lui sta in mezzo alla gente e in questo modo rompe ogni pregiudizio, e questa è una novità. Se ad oggi potessi parlarci, gli chiederei di dare un nuovo vescovo a Montepulciano, almeno potrei dedicarmi interamente alla Diocesi di Grosseto.”
Il nuovo vescovo di Grosseto, Mons. Rodolfo Cetoloni che da cinque mesi è andato a sostiutire Mons. Franco Agostinelli, si divide tra la Diocesi di Grosseto e quella di Montepulciano.
E nonostante i tanti impegni, oggi, ha voluto incontrare i giornalisti in quanto è la festa di San Francesco da Sales, patrono di tutti gli operatori della comunicazione.
“Vorrei augurare a voi e a me – ha detto Mons. Cetoloni che dopo una breve introduzione si è seduto in mezzo ai giornalisti per parlare con loro – che in ogni servizio ci sia il farsi carico di ciò che accade, qualcosa che ci coinvolga e allo stesso faccia riflettere chi riceve la notizia, affinchè questa sia produttiva e non soltanto fine a se stessa.”
Nella sala del vescovado, dove si è tenuta la festa in onore del patrono dei giornalisti, Mons. Cetoloni aveva allestito un tavolo poggiandoci sopra delle spighe di grano come “frutto del lavoro grazie al quale spetta a noi farne del buon pane”, una Bibbia del IV° secolo come “mezzo poderoso di comunicazione” ed infine uno smartphone, anche questo mezzo di comunicazione di oggi dove tutta quanta l'informazione è racchiusa in un microchip.
“Questi – ha proseguito il vescovo di Grosseto – sono strumenti che ci vengono dati, per cui, abbiamo il dovere di saperli utilizzare in modo corretto per seminare il bene.
Il giornalista, infatti, ha il compito di cercare la verità, perchè quando una notizia arriva in un modo che ferisce, dopo è difficile rimarginare la ferita.
Per questo, è necessaria una forma di empatia, caratteristica principale di Papa Francesco che grazie a questa riesce a coinvolgere la gente, ciò che ti propone è vero, non parla perchè le cose le deve dire, ma le sente davvero, ha capacità di parlare con calore e si mette accanto agli altri perchè sa che può ricevere molto dagli altri.”
L'attenzione, poi, si è spostata sulla città di Grosseto e le sue problematiche: “Sono cinque mesi che sono qui, ma è stato un periodo molto frammentato in quanto mi sto dividendo tra questa Diocesi e quella di Montepulciano. A Grosseto, ho trovato una città che è attenta alla figura del Vescovo, ci sono sofferenze in giro come quella per la mancanza di lavoro, ma ho trovato molta vicinanza da parte delle associazioni, un rispetto non formale che mi piace.”
E a proposito delle molte persone rimaste senza lavoro e che sempre di più si affidano alla Caritas e al Coeso, in questo periodo di crisi, ha aggiunto: “Forse, in giro, ci sono persone che non vogliono vedere com'è la situazione vera e propria e hanno atteggiamenti di rifiuto, ho sentito ad esempio che delle persone che la notte si riparano alla stazione per dormire è stato detto che degradano la città, invece ne sono essi stessi il volto.
E' necessario trovarsi con le associazioni per suggerirci delle soluzioni, ciò che la Caritas sta già cercando di fare di famiglia in famiglia, creando una realtà di coesione e condivisione.”
Infine, è stato chiesto a Mons. Cetoloni cosa ne pensa del nuovo Papa Francesco. “Ho avuto quattro brevi incontri con il Santo Padre – ha concluso – quello che ti propone è vero, è la testimonianza che i pregiudizi li rompe la realtà, lui sta in mezzo alla gente e in questo modo rompe ogni pregiudizio, e questa è una novità. Se ad oggi potessi parlarci, gli chiederei di dare un nuovo vescovo a Montepulciano, almeno potrei dedicarmi interamente alla Diocesi di Grosseto.”