Grosseto: Cari amministratori, dirigenti, iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico, ieri pomeriggio nel nostro partito, si sono giocate due partite che hanno determinato decisioni importanti per il futoro della vita politica del Pd nazionale e provinciale: la direzione nazionale, che discuteva le regole del partito per il congresso, dove il Segretario Epifani ha proposto di cambiare il sistema di voto, restringendo la scelta dei segretari ai soli iscritti, l'altro a Grosseto in Federazione Pd, dove in una riunione è stato deciso il nominativo per il Presidente dell'Acquedotto della società Fiora Spa. I due episodi possono sembrare diversi e lontani da qualsiasi relazione, invece proverò a darne una spiegazione sui motivi e le decisioni intraprese e di come esiste una similitudine fra esse .
In questo periodo post elettorale, per i democratici italiani e l'Italia tutta, c'e' bisogno di un Pd che coltivi propositi espansivi piuttosto che riflessi difensivi, insomma un Pd che preferisca l'apertura invece dell'arroccamento.
Il riformismo non è melina, non è una tecnica di aggiramento dei nodi spinosi, e' capacità di offrire alle forze sociali ed economiche un contesto caratterizzato da semplicità , è una sfida a tutto campo è una lotta a viso aperto contro l'autodifesa dei corporativismi e contro tutti i corservatorismi, e le inefficienze che rendono una chimera la ripresa della crescita in Italia.
Il Pd deve affermarsi come partito che rifiuta il catenaccio e gioca all'attacco, socialmente ed elettoralmente. Troppo spesso, al contrario il Pd è apparso come una forza politica ripiegata su se stessa, afflitta da complessi di presunzione e di autosufficienza che l'hanno resa asfittica e, quel che più conta, non interessante agli occhi della grande maggioranza dei cittadini elettori e delle cittadine elettrici.
Coloro che ci hanno sempre voltato le spalle, e che, stufi del nostro resistere ai cambiamenti hanno cominciato a snobbarci, non ci daranno fiducia se la nostra unica preoccupazione sarà quella di persuaderli, magari con superiorità , che a essere sbagliati non erano i nostri intendimenti, ma i loro desideri e le loro ambizioni.
In più di una circostanza abbiamo dato l'impressione di credere che il problema di mettersi in piena sintonia con l'opinione pubblica fosse per noi un problema secondario.
E' stato un grande errore, ritornare a ridiscutere di regole stringenti, è stato un errore non uscire dal nostro recinto e non scegliere una persona che allargasse il nostro consenso, per costruire una base elettorale e un programma politico nuovo, che abbandonasse il partito identitario ed esaltasse un partito vero, un partito riformista.
Siamo a pochi mesi dal congresso, ma da oggi inizierà a tutti i livelli un confronto serrato partendo dal presupposto che per quanto mi riguarda mi batterò sempre per creare un Pd diverso inclusivo e determinato, cercando di valorizzare le molte scelte fatte, ma anche di cambiare le altre scelte, fino adesso intraprese.
Posto Pubblico Grosseto

