Grosseto: Risulta accertato che la Provincia di Grosseto era stata informata da Arpat fin dal 15 marzo scorso che gli impianti della Scarlino Energia emettevano inquinanti fuori norma, come risulta da una comunicazione della stessa Scarlino Energia del mese precedente, relativa alle analisi del campione effettuato il 5 febbraio 2013 (1).
Quindi l'impianto di Scarlino non ha affatto avuto una “fuga di diossine” episodica, come afferma l'Assessore provinciale, se quattro mesi prima della certificazione ufficiale di fine maggio della Provincia, si erano registrati valori analitici fuori norma e il laboratorio della Scarlino Energia scriveva con assoluta illogicità: “abbiamo riscontrato in laboratorio anomalie analitiche, che non hanno precedenti e delle quali non riusciamo a giustificare la presenza, tali per cui i dati non sono attendibili.”
Nonostante i solleciti di Arpat e la incredibile giustificazione del soggetto privato, la Provincia non ha ritenuto di dover intervenire subito, nel rispetto della legalità e delle funzioni di controllo solo ad essa affidate, ma di questo l'Assessore Siveri non risponderà mai. Infatti, solo a fine maggio, dopo gli ulteriori accertamenti di Arpat, che ha comunicato il valore delle emissioni di diossine cinque volte superiori ai limiti di legge, la Provincia ipocritamente ha fatto addirittura le lodi all'autocontrollo(2) da parte della soc. Scarlino Energia.
Oggi, con il riavvio dell'impianto di incenerimento di Scarlino, dobbiamo registrare l'ennesima scelta politica della Provincia di Grosseto, che si configura ancora come negazione degli obiettivi legislativi, perseguibili attraverso le scelte dell'Amministrazione, le quali dovrebbero garantire(3)“un elevato livello di protezione dell'ambiente e della salute...sulla base dei principi comunitari che devono guidare l'azione pubblica in materia ambientale quali la precauzione e l'azione preventiva.. ”
Infatti, anche dall'ultimo comunicato della Provincia, che annuncia il riavvio dell'inceneritore, emerge oggettivamente che non c'è alcuna garanzia preventiva del corretto funzionamento dell'impianto e delle emissioni a norma di pericolosi cancerogeni, affidando tali garanzie a verifiche posteriori. Da anni andiamo chiedendo alla stessa Provincia di rispettare la legalità e di compiere quelle semplici verifiche che consentirebbero di accertare se le leggi sono rispettate prima delle autorizzazioni all'esercizio dell'impianto e alle emissioni e non dopo, con verifiche inconcludenti, come quelle che abbiamo visto. Non a caso siamo di nuovo davanti al Giudice che dovrà esprimersi sulla legittimità delle ultime autorizzazioni della Provincia. Come ormai hanno documentato prima le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, poi la presenza di diossine sul Canale di scarico a mare e infine la recente vicenda delle emissioni fuori norma di diossine dai camini, la Provincia di Grosseto ha ripetutamente negato ogni azione preventiva, aggirando la legge con prescrizioni a posteriori, risultate oggettivamente inefficaci, senza un minimo di autocritica per questo evidente fallimento.
Forum Ambientalista Grosseto