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Santa Fiora. Rifondazione Comunista: il pericolo più grave non viene nemmeno menzionato

Rifondazione Comunista attacca il sindaco e la sua nota di rassicurazione alla cittadinanza

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GROSSETO - Sulla stampa, pochi giorni fa, è apparso un articolo in cui si fa cenno ad una “nota” del Comune di Santa Fiora che tratta dell'avvio della nuova centrale geotermica Bagnore 4.
In particolare si rassicurano i cittadini per il fatto che le emissioni incontrollate di vapori che si avranno in questo periodo dalla nuova centrale, ma anche da Bagnore 3 e da alcuni pozzi di estrazione, rientrano nelle “procedure” approvate con l'Autorizzazione di Bagnore 4 ed in ogni caso non sono tali, come ritenuto anche da ARPAT, da alterare in maniera sensibile e significativa la qualità dell'aria nei centri abitati.
Non abbiamo capito se il comunicato del Comune rappresenta la modalità con cui il Sindaco è tenuto ad informare la cittadinanza delle situazioni anomale nelle emissioni che possono verificarsi nelle centrali a seguito di fuori servizio dei gruppi di produzione e/o degli impianti AMIS con cui vengono abbattuti l'acido solfidrico ed il mercurio, ai sensi di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta Regionale n. 904 del 4 Novembre 2013.
In prima battuta non ci sembrerebbe, anche perchè la nota non fa menzione alcuna dell'evento più  pericoloso che si sta sviluppando in questi giorni e che terminerà alla fine di Dicembre, legato alla sostituzione dell'impianto AMIS di Bagnore 3, per installarne uno simile a quelli messi in opera presso Bagnore 4: ciò comporterà l'emissione diretta in atmosfera di tutti gli inquinanti contenuti nel fluido geotermico, così come provengono da 3500-4000 m. di profondità.
In questi 35 giorni passeranno per i camini di Bagnore 3 e si disperderanno nell'ambiente (secondo i dati dei controlli ARPAT del 2009, presi come media di questo periodo):
100 tonnellate di acido solfidrico; 10,8 kg. di mercurio; 250 grammi di arsenico; 140 tonnellate di ammoniaca; 740 grammi di antimonio; 480 grammi di selenio; 43 kg. di acido borico, sotto forma di sali disciolti; 7500 tonnellate di anidride carbonica; 240 tonnellate di metano etc. etc., andando ulteriormente ad aggravare una condizione sanitaria molto preoccupante, come evidenziato anche dallo Studio Epidemiologico dell'Azienda Regionale di Sanità.
Questa situazione avrebbe potuto essere evitata se fossero state completamente rispettate le prescrizioni impartite dalla Regione Toscana al momento del rilascio dell'Autorizzazione per la costruzione di Bagnore 4, ed in particolare la n. 2, che disponevano:
“Deve essere realizzata una rete di interconnessione vapordotti tra Bagnore 3 e Bagnore 4 in grado di consentire la completa gestione del fluido geotermico tra le 2 centrali.”
Hanno costruito una apposita tubazione che collega i due impianti ma, a differenza di quanto richiesto, essa funziona solo da Bagnore 4 a Bagnore 3, nel senso che se uno degli AMIS o un gruppo di produzione di Bagnore 4 va fuori servizio, il vapore che lo avrebbe dovuto alimentare potrà essere indirizzato in parte sull'altro AMIS o gruppo di Bagnore 4 ed in parte su Bagnore 3. Non funziona, invece, in senso contrario, in quanto se va fuori uso Bagnore 3, non è possibile indirizzare il vapore su Bagnore 4: è la stessa ENEL Green Power a dirlo e gli uffici regionali (ARPAT, Settore Energia e Qualità dell'Aria etc.), così come in tante altre situazioni, ne hanno preso semplicemente atto, dichiarando che tutte le prescrizioni impartite erano state “ottemperate”.
Ci sentiamo quindi in dovere di consigliare al nostro Sindaco, primo responsabile della salute dei propri concittadini, una maggiore prudenza nelle sue affermazioni tranquillizzanti e di cercare, per una volta, di volgere il proprio sguardo un po' più in la delle veline che, con cadenza ormai quotidiana, giungono a lui dagli ambienti regionali: Bagnore 4 avrebbe potuto essere fatta molto meglio, o meglio ancora, poteva non essere fatta proprio.

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