FIRENZE - Dopo le dichiarazioni ubique a favor di telecamere e taccuini, gli annunci in contropiede, le sconfessioni di sé medesimo, le censure al proprio quindicennale operato tra assetti sanitari e premi ai dirigenti, lo smistamento colpe e responsabilità a mo’ di coriandoli, ecco per Enrico Rossi giunto il momento del selfie presidenziale con vicini di casa rom. "Ricandidatura, cosa non si fa per te…?" - sospira ironico il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Forza Italia) commentando la foto pubblicata ieri sul proprio profilo Facebook dal presidente della Regione Enrico Rossi e che lo ritrae con un gruppo di persone di etnia rom presentati da Rossi come i suoi vicini di casa.
Il post è stato accolto da polemiche anche sferzanti tanto da parte del mondo politico quanto dei comuni cittadini. E Mugnai, dinanzi a cotanta iniziativa, ripercorre l’escalation di esternazioni di Rossi nelle ultime settimane: "Ultimamente il governatore annuncia la qualunque – ricostruisce l’esponente di Forza Italia – comprese azioni che procedono in senso inverso rispetto al suo operato per dieci anni da assessore alla sanità e per cinque da presidente della Regione. Così ha annunciato un piano di riduzione delle aziende sanitarie da far impallidire la sua maggioranza; ha predicato la dismissione delle quote regionali dalle partecipate cui la Regione era finora rimasta avvinta come l’edera; ha esternato sulla inutilità della difesa dell’articolo 18, roba insomma che avrebbe lasciato senza argomenti il più liberista tra i liberisti, continuando però a definirsi comunista democratico. Non pago, si è prodotto in sfuriate plurime e reiterate contro capri espiatori cui ha attribuito colpe ora di quello ora di quell’altro: dal crac della Asl 1 di Massa, agli scandali in sanità, alle alluvioni, come se in questi anni lui fosse stato dall’altra parte del mondo, ma al contempo si è impettito nel proclamare che se per la Asl 1 verrà rinviato a giudizio, si ricandiderà ugualmente… e ora ecco il selfie a sorpresa".
"Dopo aver appreso che la componente della sinistra interna del suo partito, quella che oggi si definisce area civatiana e che era la sua area politica almeno fino al momento in cui Rossi si è messo a rincorrere Renzi per ottenerne la ricandidatura, ha presentato una candidatura alternativa alla sua – conclude Mugnai – Evidentemente Rossi deve aver ripensato a quel film di Nanni Moretti, “Aprile”, ed alla scena in cui l’autore-attore implora D’Alema attraverso lo schermo di una tv di dire qualcosa di sinistra. Ed ecco arrivare, puntuale, il selfie con i vicini rom. Bene! Ovviamente ognuno è libero di farsi selfie con chi preferisce, ci mancherebbe altro, ma la domanda, l’unica, è: cosa ancora Rossi è disposto a fare, pur di farsi ricandidare?"