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A Magliano si parla di predatori e scoppia la bagarre

Un incontro-dibattito organizzato dal Comune di Magliano in Toscana ha messo a confronto i vari soggetti che hanno a che fare con il problema delle predazioni

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MAGLIANO IN TOSCANA - È stato un incontro molto acceso a tratti anche con toni molto aspri, come d'altronde era prevedibile, quello organizzato dal Comune di Magliano in Toscana per fare il punto sulle problematiche della predazione. Un incontro che ha messo a confronto varie personalità che hanno a che fare a vario titolo con questo problema: da una parte gli allevatori, prime vittime di questo fenomeno che non sembra conoscere fine, le associazioni di categoria degli agricoltori e dall'altra le istituzioni, gli ambientalisti della Lav e l'Enpa.

Al centro del dibattito il tema "come limitare i danni delle predazioni", problema riconosciuto a livello nazionale e che da tempo ha messo in ginocchio la nostra pastorizia come testimoniato dal numero degli allevatori in continua diminuzione.

Ad aprire i lavori il padrone di casa, il Sindaco di Magliano in Toscana Diego Cinelli:

"È assurdo che un Comune debba spendere dei soldi per i canili, che anche a noi costano cifre rilevanti, per poi ritrovarsi senza fondi per la mensa scolastica o per il trasporto pubblico".

Il Presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati Luca Sani:

"Se perdiamo la pastorizia perdiamo un grande patrimonio del nostro Paese. Non si può pretendere dagli agricoltori di presidiare il territorio senza garantire loro pari dignità e reddito. Quello del mantenimento dei canili è un vero e proprio business".

Il Presidente della Camera di Commercio di Grosseto Giovanni Lamioni:

"È dovere di tutti trovare una soluzione urgente al problema. Una Maremma senza pastorizia non è nemmeno immaginabile. Questi allevatori con il loro lavoro rappresentano la parte più genuina della nostra identità loro hanno bisogno di noi ed è nostro dovere aiutarli ma siamo soprattutto noi ad avere bisogno di loro".

Il Presidente della Cia di Grosseto Enrico Rabazzi:

"L'unica strada percorribile per la soluzione del problema degli ibridi è quella dell'eutanasia. È l'ora di finirla con la fase degli studi che ha fatto spendere enormi risorse finanziarie senza portare ad alcun risultato".

Fernando Tizzi agricoltore:

"Si è voluto portare il lupo in Maremma dove non esisteva, ora anche questo animale, amico di San Francesco, è diventato una vittima al pari delle pecore e rischia l'estinzione e la contaminazione con gli ibridi".

Il Presidente nazionale della LAV Gianluca Felicetti:

"Quello delle predazioni è un grosso problema che però non va risolto sull'onda dell'emotività. Le leggi ci sono e devono essere rispettate. Pene più severe per chi abbandona i cani o non mette loro il microchip. La colpa come sempre è dell'uomo e non dell'animale".

Ma a scatenare la rabbia tra i presenti è stato l'intervento della direttrice scientifica dell'Enpa Ilaria Ferri :

"Voi vi fate raccontare cose che non sono vere. Ci sono esempi anche in Toscana di soluzione del problema, dobbiamo copiarli. Assicurare gli indennizzi ai pastori e obbligarli a mettere deterrenti contro i predatori, come i sensori."

Valeria Bruni agricoltore:

"Siamo stanchi di essere considerati criminali. Noi siamo i primi e forse gli unici a mettere sullo stesso piano pecore e lupi, per questo chiediamo di poter lavorare senza avere il terrore ogni mattina di trovare le nostre pecore sgozzate".

Virgilio Manini, pastore:

"Tutte queste sono chiacchiere, le istituzioni e gli animalisti pontificano su ciò che non conoscono e non provano memmeno a capire. Si parla di dissuasori: io li ho messi e la notte stessa ho avuto un attacco. Si dice che bisogna lottare per gli indennizzi, ma gli indennizzi sono soldi che vengono sottratti da altri capitoli e comunque prelevati dalle tasche dei cittadini".

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