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Amedeo Gabbrielli (Fare Grosseto): "Rama, è ora di tagliare i compensi"

"Tanti errori in passato. Risanamento in 15 anni? Troppo tempo”

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GROSSETO - “A un mese dalle dimissioni del presidente Rama, Maria Antonietta Rossi, finalmente ecco il nuovo numero uno, Piero Sassoli. A lui va il nostro augurio di buon lavoro. Ma non possiamo esimerci dal fare una breve riflessione.

Anzitutto è chiaro che un alternarsi così rapido nelle nomine non porta quella stabilità di cui l’azienda avrebbe, a nostro modo di vedere, bisogno. Inoltre, sino a oggi si è perso troppo tempo: molte chiacchiere e pochi fatti concreti in una situazione economica fortemente deficitaria.
I vertici di Rama, forse, avrebbero dovuto usare maggior parsimonia nelle spese per sponsorizzazioni e cerimonie costose, operazioni fatte anche nel momento in cui s’iniziava a intravedere quanto non fosse facile la situazione. Così come, seppur il momento fosse complesso, sono stati errori il non aver fatto di più per i problemi di bilancio e (forse) anche il non aver messo in liquidazione l’azienda dopo l’ingresso di Tiemme.
Ma il passato è passato. Ora occorre uno slancio in avanti, un impulso mirato a salvare il salvabile. Il piano di risanamento non può avere le scadenze di cui sentiamo parlare: 15 anni sono davvero troppi.
Ci auguriamo che il nuovo presidente contrasti il costante incremento del debito: nostro timore è che un’azienda così strutturata non faccia altro che aumentare le perdite giorno dopo giorno (interessi sui debiti). Vogliamo credere, inoltre, che i tempi siano maturi per un cambio di passo. Magari con una bella sforbiciata ai soldi spesi per il consiglio d’amministrazione. Dare l’esempio dall’alto, insomma, male non farebbe. Anche perché il patrimonio di Rama è un qualcosa che riguarda tutti: dalla situazione del vecchio colosso del trasporto pubblico locale dipendono, in parte, anche i bilanci degli enti del territorio che potrebbero uscirne danneggiati. Serve dunque buon senso. Con i soldi ricavati dai gettoni di presenza si risolve poco o nulla? Ovvio, ma da qualche parte si deve pur iniziare”.

 

Amedeo Gabbrielli, presidente di Fare Grosseto

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