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Rossi a Grosseto: "Infrastrutture per attrarre investimenti. E Imu agricola in base al reddito”

Il presidente della Regione Toscana presente alla conferenza della Cia

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GROSSETO – Grosseto "distretto rurale", infrastrutture, risarcimento danni alle imprese agricole dopo le alluvioni del 2012 e del 2014, Imu agricola: questi i temi principali dell'assemblea degli agricoltori della Cia tenuta oggi a Principina Terra (Grosseto) alla quale ha preso parte il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

Un'assemblea vivace e partecipata che ha visto la presenza di circa 450 imprenditori agricoli, del sottosegretario all'agricoltura Giuseppe Castiglione, del presidente della commissione agricoltura della Camera Luca Sani, dell'assessore regionale Anna Rita Bramerini, del presidente nazionale della Cia, Secondo Scanavino, dei rappresentanti della Cia regionale e provinciale e numerosi sindaci del territorio. I lavori son stati aperti dal presidente provinciale della Cia, Enrico Rabazzi, che ha fatto una dettagliata disamina dei problemi del territorio e dell'agricoltura.

Tra i temi messi in primo piano dagli agricoltori quello dell'Imu agricola, che li ha visti scendere in piazza qualche settimana fa, e quello dei risarcimenti dopo le ripetute alluvioni che hanno interessato la provincia di Grosseto.

"Sul tema dei risarcimenti – ha detto Rossi – come Regione abbiamo fatto quello che potevamo, mettendo in campo 5-6 milioni, che hanno dato parzialmente ristoro, ma non hanno certo esaurito le necessità. Apprendo dal sottosegretario Castiglione che il Governo ha creato un fondo di 1 miliardo e 600 milioni attingendo a fondi comunitari del prossimo periodo di programmazione. Allora chiedo se c'è modo di intervenire anche per i danni subiti dalla provincia di Grosseto." In materia il presidente della Commissione agricoltura ha illustrato la proposta di attingere a 400 milioni di fondi comunitari, del periodo 2007-2013, non spesi da varie regioni italiane che andrebbero restituiti a Bruxelles. "Sposo in pieno la proposta – ha detto Rossi – e chiedo di costituire un tavolo apposito presso il Ministero. Se poi fosse possibile potremmo aggiungere per questo anche una parte di fondi europei che spettano alla Regione."

Per quanto riguarda i lavori di messa in sicurezza dei fiumi dopo le alluvioni il presidente ha rassicurato i presenti: "La Regione – ha detto- non permetterà che i lavori si interrompano." Ed ha aggiunto che la nuova legge rende possibile l'escavazione del letto dei fiumi. "Ma – ha avvertito – bisogna che le cose vengano fatte con criterio, e sopratutto con amore del territorio, in maniera da non creare danni."

Quanto all'agricoltura Rossi ha ribadito che nei prossimi anni in Toscana si avranno a disposizione circa 180-190 milioni all'anno grazie ai fondi del nuovo Programma di Sviluppo Rurale, di prossima approvazione da parte di Bruxelles. "Bisognerà fare delle scelte – ha ribadito – in maniera da focalizzare le risorse in maniera mirata sulle aziende che investono. Dovremo probabilmente ridurre ancora il numero dei bandi per concentrarci su poche scelte, in modo da mettere le risorse sulle aziende che investono e sui giovani. Per questo propongo un tavolo sul quale lavorare insieme da qui a giugno prossimo."

Quanto al territorio Rossi ha sottolineato: "Quello di Grosseto è il maggiore distretto agricolo della Toscana e qui dovranno esserci più risorse, ma sopratutto questo distretto dovrà diventare un distretto agroindustriale."

Per questo Rossi si è soffermato sulla necessità delle infrastrutture. "Sono stati messi dal Governo – ha ricordato – i soldi necessari al raddoppio della Due Mari e i lavori stanno andando avanti, ora occorre far sì che ci siano infrastrutture adatte per raggiungere Roma e anche Milano, altrimenti sarà difficile attrarre investimenti in questa zona." In proposito Rossi ha detto. "Io non condivido le idee di chi dice che l'autostrada si deve fermare a Capalbio, la Maremma e Grosseto non possono essere un buen ritiro di pochi."

Infine il tema dell'Imu agricola. "Ho letto – ha detto Rossi – che un cantante famoso come Gino Paoli avrebbe i soldi in Svizzera, io dico, per fare un esempio, che se uno come lui avesse un terreno in Maremma non dovrebbe pagare la stessa Imu agricola di un agricoltore che suda tutto il giorno sui campi per portare a casa il reddito per mantenere la famiglia. Così come noi in Toscana abbiamo applicato l'Isee per i ticket sulla sanità o per i trasporti, dico che ci deve essere una graduazione fra chi può permettersi di pagare e chi invece lavora la terra."

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