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La sanità oggi a Grosseto: l'intervento di Lucia Matergi

La consigliera regionale fa il punto sulla situazione

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GROSSETO - "Qualche tempo fa, interpellata da un quotidiano locale, ho rilasciato un'intervista in cui esprimevo le mie perplessità su un riordino del sistema sanitario regionale fatto in finale di partita, a pochissima distanza dalla fine di una legislatura regionale particolarmente faticosa in campo sanitario e sociale, a partire dal lavoro intenso e complesso sull'integrazione dei piani sanitario e sociale, per la prima volta riuniti in un unico testo, approvato in aula nello scorso dicembre, dopo un'incubazione partita nel 2010, attraversata dalla spending review e dall'avvicendamento di due assessori, nei due assessorati di riferimento. Ovvio che il riordino incide sull'impalcatura e non sulla visione della cura, ma comunque credo che un ragionevole periodo di verifica da parte dei professionisti rispetto alle scelte del Piano integrato, non alterato da altri sussulti, avrebbe giovato ai cittadini toscani, almeno dal punto di vista del clima attuativo. I tagli imposti alle regioni dalla legge di stabilità hanno accelerato, come tutti sanno, i processi di riorganizzazione che per non essere riduttivi dal punto di vista dei servizi devono essere molto innovativi; cambiare molto, insomma, per cercare di arrivare per vie diverse a mantenere il più possibile inalterate le risposte da dare alle nostre comunità. Tra queste quella del nostro territorio provinciale, particolarmente complesso, a partire dalla minor densità abitativa regionale, a fronte della maggiore estensione. I problemi che ne discendono richiedono risposte articolate, come sanno meglio di tutti i professionisti che espongono difficoltà gravi verificate nell'attività di tutti i giorni. I temi del pronto soccorso e delle liste di attesa: piaghe non di Grosseto ma nazionali, sulle quali converrebbe interrogarsi a largo respiro, partendo magari dai criteri che regolano l'impegno dei medici di medicina generale, nel cui inquadramento i tempi e i modi mal si conciliano sia con la garanzia di assistenza continuativa (forse anche da qui l'ingolfamento del PS) sia con l'appropriatezza delle richieste di diagnostica (forse anche da qui la lunghezza delle liste di attesa). Sono solo alcuni esempi che danno l'idea del lavoro che c'é ancora da fare e che non ci vede soli, ma sul quale il testo del Piano sociosanitario, dove indica l'istituzione delle Case della Salute e individua nell'appropriatezza il criterio dirimente per le prescrizioni diagnostiche, puó dare un aiuto concreto. Posti letto: la nostra bassa media é il segno dell'ottemperanza alle recenti direttive regionali, le quali altro non fanno se non condividere le linee dell'OMS, che ormai si muovono su parametri diversi, spostando verso il territorio il focus decisivo per governare la salute delle persone. E su questo piano, così come ho lavorato, ispirandomi agli ottimi risultati conseguiti nelle nostre zone, per sostenere l'integrazione sociosanitaria arrivando alle leggi regionali 312 e 313 dello scorso luglio, credo che un buon servizio a Grosseto si faccia occupandosi non tanto di sedi direzionali, quanto di valorizzazione delle nostre eccellenze e di sostegno alla salute territoriale che deve essere governata saldamente in base al profilo integrato di salute che ogni zona é tenuta ad approntare. È quanto si cerca di fare in IV Commissione consiliare, per Grosseto come per tutta la Toscana."

 


Lucia Matergi
consigliera regionale
IV Commissione Sanitá e Politiche Sociali

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