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Riforma Sanità, Enrico Rossi: "Unico modo per tutelare sistema pubblico"

Il governatore della Toscana interviene nel corso del dibattito sulla comunicazione dell’assessore Luigi Marroni

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FIRENZE - “Dobbiamo fare questa Riforma perché è l’unico modo per tutelare la sanità toscana. Rispetto ai tagli a livello nazionale, è l’unica strada da seguire”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenendo nel corso del dibattito sulla comunicazione resa in Consiglio regionale dall’assessore Luigi Marroni. Secondo Rossi, al taglio di oltre 400 milioni legati alla manovra nazionale e alle minori risorse per il sistema sanitario, “non si può far fronte solo con la spending review”. “Se lo facessimo – ha avvertito – rischieremmo di uccidere anche quello che c’è di buono. Se vogliamo mantenere il servizio, dobbiamo procedere ad una Riforma profonda, coraggiosa”, perché i “tagli lineari rischiano di essere motivo di insoddisfazione per tutti”. Secondo il presidente la strada da percorrere “sarà dura. Partiamo però dai risultati di questi anni. Non ultimo dai nostri bilanci, in pareggio e certificati come in nessuna altra Regione”.
Per il governatore “l’aumento delle tasse” in maniera “indifferenziata avrebbe effetti recessivi”, vorrebbe dire “indebolire le imprese e colpire il lavoro, soprattutto quello dipendente. Anche questa non può essere la strada”. “Possiamo fare un’impresa titanica, migliorando i servizi e spendendo di meno. Chi conosce la sanità sa che si possono eliminare i doppioni, riorganizzare i servizi, rivedere e ridistribuire i carichi di lavori, combattere contro le nicchie di privilegio e di corporativismo che ci sono”. “Abbiamo un sistema tra i migliori”, ha detto Rossi pur ammettendo che “esistono problemi”. “Mi scuso con i cittadini per tutte le volte che il sistema non funziona, e sono tante. Ma credo che il valore della sanità pubblica vada conservato con coraggio e per conservarlo occorre riformarlo”. E allora questa Riforma servirà a “tutelare i piccoli ospedali” perché “è chiaro che se non li riformiamo sarebbero i primi a cadere”, ma potrà anche essere una “opportunità per i giovani”. “Sono – ha concluso – per una riforma della pubblica amministrazione che manda in pensione coloro che possono avvalersi dei requisiti pre-Fornero”.

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