GROSSETO - Eppur si muove. Paradossale, ma l’affermazione di Galileo ben si applica alla “storia infinita” di quello che ampollosamente è stato definito Corridoio Tirrenico. Nel movimento lento in cui oggi acquisiamo un’autostrada variegata, il tratto da Rosignano a Grosseto in un modo e da Tarquinia a Civitavecchia in un altro, devo constatare che pur accorciandolo non si affronta il problema cruciale: il collegamento da Grosseto fino a Capalbio. Si dice “sarà autostrada senza pedaggio per i residenti”, ma per il tracciato, per le complanari, si rinvia a un confronto. Ben venga. Al tavolo in cui si stenderanno le mappe con i percorsi e le opere da progettare noi ci vogliamo essere e ci saremo per far pesare i diritti delle comunità che rappresentiamo. Non deleghiamo, neppure ai soggetti più vicini come la Regione Toscana.
Confido in un cambio di passo che sembra trasparire dalle metodologie messe in campo e dal diverso assetto societario di chi dovrà costruire. Come sindaco e adesso anche come Presidente della Provincia quello che voglio e ho sempre chiesto sono delle precise garanzie: vedere il progetto e la sua effettiva finanziabilità, risolvere il problema del pedaggio dei residenti e ottenere le complanari, e garantire l'accordo con i territori. E ancora: la realizzazione di qualunque autostrada non dovrà essere minimamente l'occasione di ridurre ulteriormente la qualità del servizio ferroviario sulla costa che, invece, necessita di essere potenziato. A queste condizioni la Maremma non potrebbe che beneficiare di un'arteria stradale capace di favorirne davvero lo sviluppo infrastrutturale, da sempre nostro limite. Le prossime settimane ci diranno come stanno veramente le cose.
Emilio Bonifazi