MASSA MARITTIMA - “Il carcere di Massa Marittima non può servire da sfollamento degli altri istituti penitenziari della Toscana, deve ritrovare la sua dimensione”. Questo il commento del garante regionale dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, al termine del sopralluogo di questa mattina.
“Nasce come carcere mandamentale, una struttura pensata per la custodia attenuata - ha detto il garante - ma che nel tempo ha perso la sua caratteristica. Una realtà così piccola che ospita 43 detenuti ed ha una capienza fino a 48 ha senso se ha una sua dimensione e non per accogliere carcerati provenienti da istituti toscani sovraffollati, ognuno con problematiche e regole diverse”.
Corleone ha avanzato possibili alternative per Massa Marittima come quella di “sperimentare un carcere comunità” oppure “accogliere detenuti con pene molto lunghe e prepararli all’ingresso negli istituti penitenziari sulle isole Gorgona, Pianosa o Porto Azzurro”.
Il garante ha parlato della necessità di utilizzare la caserma e farla diventare un “centro di formazione del personale sia di polizia penitenziaria che educatori, anche con corsi pratici su genitorialità e affettività”.
Tra gli aspetti positivi evidenziati da Corleone, la pulizia della struttura, la presenza di bagni con docce ed acqua calda in tutte le celle e l’assenza di sovraffollamento. Inoltre, aggiunge Corleone “molte sono le attività scolastiche e ricreative e il rapporto con il Comune è buono”. Tra le criticità, invece, il garante ha ricordato “l’assenza di attività nel pomeriggio, le infiltrazioni di pioggia nella palestra e la mancanza di un nucleo di traduzione che impone quindi per gli spostamenti dei detenuti di utilizzare un parco macchine precario”. Infine, Corleone ha evidenziato pesanti problematiche nel rapporto con il Sert “pare – ha detto – che siano tre mesi che il responsabile di Follonica non si vede ed è, inoltre, insufficiente l’assistenza sanitaria”
Nel pomeriggio Corleone visita il carcere di Grosseto. (Nella foto)