GROSSETO - Il risultato della votazione della 394° seduta della Camera dei Deputati spegne totalmente le speranze del mondo agricolo per quanto riguarda l’abolizione dell’Imu sui terreni agricoli. Una tragedia annunciata che lascia sgomenti gli imprenditori agricoli che nell’ultimo mese avevano, a tutti i livelli, manifestato le proprie perplessità in merito ad una tassa, definita dagli stessi legiferatori, approssimativa, iniqua, con molti elementi da migliorare e da perfezionare. E mentre da una parte, trasversalmente, si ammette che è una tassa sbagliata e tutta da rifare, dall’altra, intanto, gli agricoltori pagano. “Quando un imprenditore compie un errore e lo ammette – apre il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna -, generalmente a pagare è lui stesso. Nel caso della politica, invece, si ammette di aver sbagliato ma a pagare sono gli altri e non i responsabili degli errori dichiarati e commessi. Quello che più lascia perplessi – fa notare Vivarelli Colonna - è il clima di positività e di aurea ovattatura con cui l’onorevole Oliverio sostiene l’approvazione dell’Imu agricola, come se appartenesse a un pianeta diverso da quello in cui vivono gli agricoltori, dando palese la sensazione di una grandissima, e sempre crescente, distanza tra politica e realtà di impresa. Quando ci si vanta di aver aumentato le esenzioni per i comuni, si induce furbescamente a credere che si sia ottenuto uno sgravio. Mi domando, allora, i 280 milioni di euro che gli agricoltori hanno pagato da dove vengono? Se i prezzi della materia prima sono fermi a trenta anni fa, come si può dire che in agricoltura aumenti il valore della ricchezza prodotta? Quando si parla di segnali di ripresa del mondo agricolo, forse non si sono letti gli ultimi dati che dimostrano come in un decennio il patrimonio agricolo nazionale sia quasi dimezzato? L’apoteosi dell’assurdo si raggiunge quando Oliverio, nel suo accalorato intervento a sostegno dell’Imu, dice che questa non sarebbe una patrimoniale, ma una premialità all’ agricoltura attiva. Se il premio deve consistere nel dover sborsare quattrini aggiuntivi – tuona Vivarelli - allora è meglio arrivare ultimi, invece che vincere. L’Imu – prosegue - è in effetti una vera e propria patrimoniale espropriativa progressiva, che si abbatte sui pensionati, sui piccoli produttori, su chi prende i terreni in affitto, sulle zone svantaggiate per le quali la presenza dell’agricoltore dovrebbe essere considerata eroica e non da tassarsi, soprattutto quanto una tassazione sul reddito agrario e dominicale già esisteva. L’onorevole Oliverio è in linea con la politica renziana degli slogan e del positivismo a tutti i costi, tanto pagano gli altri. Ci aspettiamo adesso – conclude - il mantenimento della promessa fatta proprio da lui, relativa alla apertura di una tavolo di concertazione con le associazioni agricole, in maniera da poter cancellare il danno apocalittico di una imposta nata male, fatta male e che fa peggio. Perché se non regna la giustizia, almeno regni la verità. Intanto da domani, come avevo annunciato, comincerà la battaglia dei ricorsi in commissione tributaria”.