GROSSETO - Negozi, botteghe e piccole imprese della provincia di Grosseto da difendere sia dai morsi a fette di mercato praticati dalla grande distribuzione, sia dalle congiunture macroeconomiche: è questo il concetto programmatico che ha fatto da filo conduttore alla serie di incontri che stamattina ha portato il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana Stefano Mugnai in un serrato tour presso le associazioni provinciali di categoria presenti a Grosseto, da Cna a Confesercenti.
«La Maremma – ha osservato Mugnai – è finora stata trattata dal governo regionale alla stregua di un’area marginale ma non geograficamente quale in effetti è essendo zona di confine, bensì nel senso che le è stata riservata una residualità amministrativa che proprio non merita. La provincia di Grosseto ha grandi numeri tanto nel bene quanto negli aspetti critici come un comparto edilizia e servizi scivolato da un fatturato di 830 milioni di euro complessivi nel 2005 agli attuali 300 milioni in totale. Bisogna risollevare le sorti produttive di questa terra – ha proseguito il candidato di Forza Italia – valorizzando le peculiarità attrattive ed economiche che possiede di suo. Ciò passa, anche, per l’implementazione della rete infrastrutturale e dei collegamenti attualmente davvero deficitari. Perché se produrre ricchezza già è difficoltoso, non poter poi mobilizzare adeguatamente merci e servizi è un freno in più non di poco conto. Oltre a ciò, in questo momento di crisi straordinaria noi vogliamo politiche mirate e cucite su misura per i territori, con soglie d’accesso agli incentivi non così alte come adesso».
Attenzione particolare anche al tessuto commerciale e alle piccole botteghe, con Mugnai che è un assertore del ruolo anche sociale, civico e culturale del commercio di vicinato: «Nel definire la normativa e i regolamenti – ha affermato il candidato governatore azzurro – è indispensabile tenere conto delle esigenze dei territori, badando bene ad armonizzare la grande distribuzione con la piccola e media impresa e con le botteghe in maniera che non sottragga loro quote di mercato talvolta vitali».