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Fare Grosseto: "Crisi economica e agricoltura, la politica passi dalle promesse elettorali ai fatti"

"Affondo di Fare Grosseto: Marras si faccia carico del problema e si muova pure il Comune"

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GROSSETO - Crisi economica, agricoltura malridotta e promesse elettorali da rispettare. Arriva l’appello di Fare Grosseto ai politici che siedono in consiglio regionale e alla giunta cittadina.

“Grosseto, da diversi anni, è piombata in una crisi profonda, tanto da essere la città Toscana che più di ogni altra soffre in diversi comparti dell’economia. Le piccole e medie imprese sono in enorme difficoltà: basta fare due passi nel centro storico per trovarsi davanti a numerosi cartelli con su scritto cedesi o vendesi. Così come diversi restano i fondi sfitti.
Le aziende, impoverite, non lavorano e non sono più in grado di offrire occupazione come sino ai primi anni del Duemila.
Come se non bastasse, l’economia agricola, un tempo valore trainante, è in ginocchio.
Lì si registra una perdita di denari e una tenuta sociale a rischio. Pure le principali filiere produttive sono ormai costrette a forti ridimensionamenti.
Eppure, prima delle elezioni Regionali, in tanti si erano precipitati sui diversi territori, Maremma compresa, a seminare promesse e assicurare interventi risolutivi. Di tutto questo, a oggi, non s’è visto nulla.
Ecco perché Fare Grosseto chiede al consigliere maremmano Leonardo Marras di rispolverare quel che era stato offerto a tempo debito, quelle garanzie che miravano, come spesso è stato ripetuto dai politici che si sono alternati in Maremma per raccogliere consensi, a “sburocratizzare e semplificare le procedure; ridurre la distanza tra uffici pubblici e cittadini; diminuire le tasse e agevolare l’accesso al microcredito”.
S’impegni, Marras, in tal senso. Perché serve un piano di aiuti per far ripartire la nostra imprenditoria e il settore agricolo, ormai al collasso.
Inoltre, come Fare Grosseto chiediamo all’amministrazione comunale d’incoraggiare gli imprenditori che intendono, oggi o in futuro, investire sul nostro territorio. Vanno sostenuti e accompagnati, sino all’avviamento dell’attività, magari anche intervenendo con varianti sul regolamento urbanistico. L’immobilismo non farà ripartire l’economia cittadina. Occorrono invece atti concreti, iniziative e soluzioni. E queste spettano alla politica”.

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