GROSSETO - Ottimizzare i costi di produzione ed incrementare la qualità delle colture attraverso l'innovazione. Questa la grande sfida per le imprese agricole del territorio, posta al centro del dibattito di ieri all'Hotel Airone di Grosseto, nel corso del convegno “Le innovazioni tecnologiche nelle colture ortofrutticole specializzate”, a cura della Società Agricola consortile Etruria Royal Fruit.
Nel corso dell'evento, che ha visto la partecipazione di relatori prestigiosi come le Facoltà di Agraria delle Università di Torino e Pisa ed il Polo Tecnologico di Navacchio, sono state presentate le più moderne innovazioni tecnologiche a disposizione dei produttori per affrontare le sfide sempre crescenti lanciate dal mercato.
Oggi l'imperativo per chi fa produzione ortofrutticola è infatti il sapersi confrontare con la grande distribuzione, alla costante ricerca di prodotti di alta qualità a prezzi contenuti, mantenendo al contempo una sostenibilità economica del progetto per il singolo coltivatore, che vede sempre più focale la necessità di fare rete per emergere.
Ecco quindi che, sempre più, le produzioni ortoftrutticole devono spingersi alla ricerca del della migliore gestione dei costi di produzione accompagnata al mantenimento di standard qualitativi eccellenti e alla ricerca di quel valore aggiunto che porti i prodotti “Made in Maremma” a poter competere sui mercati nazionali ed esteri.
Interessanti spunti di riflessione in tal senso sono venuti dalla discussione delle più innovative tecnologie come l'utilizzo di droni per monitorare costantemente la buona salute delle colture e la ricerca di modalità sostenibili di produzione come le serre idroponiche senza substrato, tecnica estremamente interessante per la possibilità di destagionalizzare la produzione, eliminare l'utilizzo di pesticidi ed abbattere la carica microbica dei prodotti, in modo da garantirne una più lunga durata sugli scaffali senza l'utilizzo di sostanze nocive per la salute.
E sembra che questa soluzione sia davvero a portata di mano del territorio della Maremma dopo la presentazione di BeeCoSfera, un progetto a cura di Nemesi e BeeCoFarm con l'importante collaborazione del Polo Tecnologico di Navacchio, il quale prevede la nascita sul territorio di serre High Tech ad impatto zero, grazie all'energia fotovoltaica ed al recupero delle acque piovane.
Si tratta senz'altro di una grande opportunità per la Maremma di valorizzare le numerose realtà produttive del territorio, che oggi faticano a recitare un ruolo da protagonista non solo a livello nazionale, ma anche nella soddisfazione del mercato interno, segmento da solo vale circa 20 milioni di Euro all'anno e che vede attualmente una forte presenza di prodotti provenienti da altre regioni di Italia.