GROSSETO - “Il nuovo indirizzo regionali in tema di sanità è uno scenario che ci allarma. Siamo preoccupati per il futuro dei pensionati e non solo per quelli associati Cia, per la riduzione dei servizi nelle aree rurali e vogliamo capire a quale tipo di sistema socio-sanitario avranno diritto i nostri giovani”
E’ il commento del vicepresidente regionale e presidente grossetano Cia- Confederazione Italiana Agricoltori- Enrico Rabazzi, a margine del convegno sulla riforma del sistema socio sanitario organizzato a Firenze da Anp e Cia Toscana. Tra i relatori anche Stefania Saccardi, assessore diritto alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria Regione Toscana, Evaristo Giglio in rappresentanza della direzione Asl Area Vasta Sud Est, Alessandro Del Carlo, presidente Anp Cia Toscana, Vittorio Boscherini, vice segretario FIMMG Associazione Medici di Famiglia e Luca Brunelli presidente Cia Toscana.
“Come Cia- precisa Rabazzi- ai presenti abbiamo chiesto uno snellimento della burocrazia che spesso altro non fa se non umiliare i cittadini, e i pensionati per primi, che necessitano di questi servizi, abbiamo chiesto garanzie in merito al mantenimento dei servizi essenziali nelle aree rurali sia per garantire pari dignità a chi vive in zone svantaggiate ma anche per rallentare il costante abbandono delle aree di campagna o di montagna. Pensare di riorganizzare la sanità senza tener conto delle aree rurali significa-sottolinea- fallire ancora prima di iniziare. Ricordiamo allo Stato e alla Regione, che la popolazione toscana over 65 ha toccato quota 860.000; un traguardo apprezzabile ma che ha delle inevitabili conseguenze sotto il profilo medico e socio-assistenziale.
Per questa ragione e in nome del diritto a una vita dignitosa ribadiamo la nostra contrarietà a nuovi ed indiscriminati tagli, il Governo non può continuare a fare cassa sulle spalle dei più deboli o delle loro famiglie. Chiediamo liste d’attesa più brevi, una maggiore efficienza dei Cup, una più adeguata informazione sull’uso dei farmaci e sui corretti stili di vita e la garanzia dei fondi per la non autosufficienza.
Commentando quanto riferito dai rappresentanti politici abbiamo accolto con favore- continua il vicepresidente regionale- la decisione della Regione di incrementare di 50 milioni di euro le risorse destinate alla sanità, abbiamo apprezzato le rassicurazioni per l’aggregazione funzionale territoriale che riunisce i medici di famiglia e le ex guardie mediche per garantire un servizio di continuità, la promessa di una rete clinica integrata e infine l’impegno di mantenere la qualità dell'offerta socio sanitario eliminando gli sprechi e potenziando sul territorio gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. Da oggi -ha concluso Rabazzi- compito nostro è quello di vigilare e sin da ora promettiamo che l’attenzione sarà alta e nessun sconto sarà fatto”