GROSSETO - La qualità di un sistema scolastico dipende da quattro fattori: qualità della cultura, qualità delle relazioni umane, qualità dell’apertura alla società , qualità strutturale. Un sistema scolastico che funziona è un sistema nel quale la cultura è viva. Le relazioni umane sono reciprocamente arricchenti e prive di violenza e di ipocrisia, le scuole non sono chiuse in sé ma partecipano alla vita sociale, alla quale offrono un loro contributo, e le strutture sono tali da rispecchiare l’importanza del lavoro che si svolge in esse. Secondo Fare Grosseto una delle ragioni della crisi della scuola italiana va ricercata in un problema culturale. A scuola non si fa cultura autentica. «La scuola italiana dovrebbe formare le nuove generazioni al pensiero critico, ma non è così perché favorisce più il pensiero convergente e il conformismo – dicono -. Lo studente a scuola per lo più impara, spesso a memoria, le cose dette a lezione dagli insegnanti, che a loro volta si basano solo su quanto scritto nel libro i testo. A questo aspetto si aggiunge crisi di senso: perché si studia? Che senso ha la cultura? A che serve? Domande a cui spesso viene risposto con la necessità di diventare persone affermate che trovano un posto nella società ». In realtà spiegano ancora da Fare Grosseto: « è sempre meno vero che studiare serve a conquistarsi un posto nella società . La cultura scolastica è una piccola parte della cultura reale. La concezione della formazione individuale pecca di individualismo e di competizione. Nella scuola italiana non s'insegna a lavorare insieme agli altri per il bene comune. Lo studio, infatti, ha senso solo se viene messo a servizio della società ». La ricetta di Fare Grosseto impone un cambiamento di vedute: «la verticalità del rapporto tra docente e studente va spezzata in favore della orizzontalità della comunità . Fin dalle prime classi della scuola primaria, il bambino non deve interiorizzare quello che è scritto in un libro, ma cercare attivamente la conoscenza e discuterla. Si tratta, in sintesi, di passare da una scuola nella quale l’insegnante è unico soggetto attivo – concludono da Fare Grosseto - a una realtà nella quale docenti e studenti, membri di una stessa comunità di ricerca, ragionano insieme sul più ampio contesto sociale».