Grosseto: Gli esiti degli accertamenti ARPAT. Nel corso del mese di luglio sono pervenuti esposti ad ARPAT e se ne è parlato sulla stampa locale (vedi anche comunicato del 23 luglio) in merito a miasmi notturni interessanti la città di Follonica durante il periodo estivo soprattutto in località Cassarello. A tal proposito si fa presente che ARPAT gestisce per conto della Provincia di Grosseto una centralina mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria posizionata proprio in loc. Cassarello in via Madre Teresa di Calcutta.
La suddetta centralina effettua il monitoraggio di:
• materiale particolato - PM10
• biossido di zolfo - SO2
• idrogeno solforato - H2S
Tenuto presente che la problematica ricorrente è stata la presenza di odori sgradevoli, sono stati esaminati in maniera approfondita i risultati del monitoraggio
della Qualità dell’Aria in particolare per i parametro idrogeno solforato (H2S).
L’idrogeno solforato (H2S) ha origine naturale (è presente nelle emissioni delle zone vulcaniche e geotermiche, è prodotto dalla degradazione batterica di proteine animali e vegetali) o antropica (derivante da alcuni processi industriali). La produzione di questa sostanza è anche connessa con le attività di gestione e trattamento dei reflui fognari, dove è prodotta ad opera dei batteri anaerobi presenti nei liquami (si tratta di batteri che sono attivi in ambienti privi di ossigeno).
L’H2S è un gas incolore dall'odore caratteristico di uova marce, per questo definito gas putrido. Il composto è caratterizzato da una soglia olfattiva decisamente bassa ed è quindi in grado di provocare disagi olfattivi; nella letteratura scientifica si trovano numerosi valori definiti soglia olfattiva: da 0.7 6g/m3 a 14 6g/ m3; in corrispondenza di 7 6g/ m3 la quasi totalità dei soggetti esposti distingue l'odore caratteristico.
Riguardo invece la tutela sanitaria, la normativa europea e quella nazionale non stabiliscono valori limite, soglie di allarme e/o valori obiettivo di qualità dell’aria. In mancanza di riferimenti normativi è una prassi consolidata, a livello nazionale ed internazionale, riferirsi ai valori guida indicati dalla WHO (OMS) 2000: 150 μg/m3 media 24 ore.
Nella zona interessata dalle maleodoranze, sono presenti sia impianti industriali che impianti di collettamento e depurazione di acque reflue urbane in grado di originare H2S. Tenendo presente che i processi industriali della zona in grado di generare H2S emettono in atmosfera anche quantitativi significativi di biossido di zolfo (SO2), si può ragionevolmente utilizzare il gas SO2 come tracciante della sorgente emissiva di componente industriale e quindi diversificarla da quella dovuta dai trattamenti di acque reflue non direttamente correlabili ad emissioni di biossido di zolfo.
Questa analisi è possibile attraverso la valutazione dei dati prodotti dalla centralina mobile gestita da ARPAT in quanto questa, come sopra riportato, monitora sia idrogeno solforato che biossido di zolfo. Per tale analisi sono stati utilizzati anche i dati forniti dalla stazione meteorologica di proprietà della Scarlino Energia srl sita a Follonica in via Lago di Bracciano.
Per effettuare la valutazione di cui sopra è stato individuato il periodo giugno luglio 2013, selezionando tutte le medie orarie di H2S particolarmente significative, cioè con concentrazioni superiori al valore più alto di soglia olfattiva indicato in letteratura pari a 14 6g/ m3. A tutti questi eventi sono stati associati i dati di SO2 rilevati ed i dati di velocità e direzione del vento della stazione di meteorologica di Follonica prima citata.
Dall’elaborazione di questi dati (proposti in tabella 1), emerge il seguente quadro :
nel periodo interessato si sono rilevati frequenti episodi con concentrazioni orarie di H2S superiori a 14 6g/ m3 (42 valori) e quindi in grado di provocare sicuri disagi di carattere olfattivo;
- tutti gli episodi sopra citati hanno riguardato le ore notturne (dalle 22.00 alle 07.00);
- tutti gli episodi sopra citati si sono verificati in situazioni con direzione di provenienza del vento sulla direttrice compresa fra 64 e 128°N (Est - Nord Est e Sud Est), con velocità del vento sempre basse (fra 0.2 e 1.5 m/sec), oppure in situazioni di calma (vedere fig. 1); in nessuno dei casi con valori orari significativi di H2S, si sono misurate concentrazioni significative di SO2 (valori sempre < a 5 6g/ m3);
- si evidenzia che nell’intero periodo oggetto della presente valutazione (giugnoluglio 2013), i superamenti orari della soglia olfattiva pari a 7 6g/ m3 hanno rappresentato circa il 15% dei valori totali misurati;
- il valore massimo orario di H2S misurato nel periodo è stato pari a 46 6g/ m3, quindi ampiamente inferiore del valore guida di tutela sanitaria (inteso come media giornaliera di 150 6g/ m3 ), consigliato dall'OMS-WHO.
Conclusioni
Da quanto sopra esposto si può affermare che nell’ultimo periodo (giugno-luglio 2013), la zona di Cassarello a Follonica è stata interessata nelle ore notturne da concentrazioni di idrogeno solforato tali da provocare disagi olfattivi, ma comunque mai in grado di raggiungere valori significativi riguardo i valori guida proposti dalla OMS-WHO in relazione alla protezione della salute umana.
Tali fenomeni olfattivi sono avvenuti sempre in situazioni con provenienza del vento dal quadrante Est - Nord Est e Sud Est quindi dalla direzione nella quale sono presenti sia gli impianti industriali della zona che l’impianto comunale di trattamento acque reflue.
A tal riguardo si può comunque ragionevolmente escludere che l’origine di tali fenomeni sia di carattere industriale, in quanto mai associati a livelli significativi di biossido di zolfo, classico inquinante tracciante delle emissioni industriali locali.
Vi sono le condizioni per ipotizzare, quale potenziale sorgente emissiva, l’impianto trattamento delle acque reflue urbane o eventuali infrastrutture adibite al collettamento dei liquami ad esso collegate.

