Domenica pomeriggio. Giornata di sole, gradi adatti e c’è chi si concede una giornata di mare. Parte dalla spiaggia di Punta Ala, la vicenda che si è conclusa con una denuncia a carico di un signore di circa 60 anni che ha commesso, non esattamente a propria insaputa, un reato ambientale.
Erano circa le 14.30 quando un gruppo di bagnanti ha visto un uomo che, dopo aver estratto dall’acqua due esemplari di pinna nobilis, stava tentando di aprire uno dei più grandi molluschi del Mediterraneo. Niente di male, se non si fosse trattato di una specie protetta e in via d’estinzione. I bagnanti, a quel punto, sono accorsi dal signore, facendogli presente che avrebbe potuto commettere un reato ambientale. Ma il 60enne, nonostante gli avvertimenti, ha concluso la propria opera, svuotando anche l’altro esemplare di pinna nobilis.
A quel punto il gruppo ha deciso di intervenire, denunciando l’accaduto alle forze dell’ordine. Una prima telefonata, fatta sul numero nazionale della guardia costiera, è stata dirottata all’ufficio circondariale di Follonica, ma non ha ottenuto alcuna risposta. Una seconda telefonata è stata quindi fatta al 113. Vista l’impossibilità di inviare personale, impegnato in altre operazioni, i carabinieri hanno suggerito di contattare i vigili urbani di Castiglione della Pescaia, che nel giro di pochi minuti hanno raggiunto Punta Ala, nel momento esatto in cui il signore stava per abbandonare la spiaggia, tenendo i due esemplari di mollusco in braccio.
Identificato il colpevole, è scattata immediatamente la denuncia per reato ambientale, con l’aggravante di esser stato commesso verso una specie protetta e in via d’estinzione. L’uomo ora rischia una multa da 2mila a 25mila euro e la detenzione in carcere da 2mesi a 2 anni.
Tra le prove, potrà essere acquisito dagli inquirenti anche un filmato-denuncia, che ritrae il signore nel momento esatto in cui sta aprendo un primo mollusco con un coltello. realizzato dai bagnanti che avevano assistito indignati alla scena.