Mazzarello: “Le aziende che hanno lavorato per il comune nel 2012 sono state tutte liquidate. La nostra amministrazione, a differenza del passato, non userà le ditte come istituti di credito”
Dopo l’estate, il comune di Castiglione della Pescaia fa i conti e guarda alle finanze in entrata e a quelle che sono servite per pareggiare i conti arretrati. Un bilancio ampio, perché si riferisce ad anni in cui l’amministrazione Farnetani non si era ancora insediata. A far quadrare i conti ci ha pensato l’assessore al bilancio Federico Mazzarello che, fin dai primi giorni del suo incarico, si è adoperato per aggiustare il tiro sugli squilibri pregressi. E adesso che ce l’ha fatta, si dedica anche a dipanare la matassa della Tares e dell’Imu, per far sì che le due imposte pesino meno possibile sulle tasche dei cittadini castiglionesi.
“E’ con soddisfazione che possiamo annunciare che la nostra amministrazione ha estinto già al 15 settembre tutti i debiti che l’ente aveva con le ditte che avevano fatturato lavori con il nostro comune nel 2012 – dice l’assessore al bilancio Federico Mazzarello -. Questo era il nostro obiettivo: mettere in pari una situazione catastrofica che avevamo ereditato dal passato. Basti pensare che nel settembre 2011, appena entrati, ci siamo trovati a dover pagare fatture del 2009, un’offesa al mondo del lavoro e all’imprenditoria locale”.
PAGAMENTI
Proprio in questi giorni il Comune sta ultimando i pagamenti per i lavori svolti a seguito dell’alluvione dello scorso novembre, grazie allo svincolo del Patto di stabilità che è stato ottenuto in seguito al lavoro di salvaguardia dei conti svolto in questo ultimo anno dall’amministrazione Farnetani: “Adesso possiamo dire che il nostro è un comune virtuoso anche finanziariamente e attento alle aziende con le quali lavora – spiega Mazzarello -. Continueremo con i pagamenti cercando di mantenere fede al difficile vincolo dei 30 giorni imposto per legge. I continui rinvii decisi dal Governo sulle imposte locali ci stanno creando notevoli problemi di cassa, difficili da spiegare alle ditte che giustamente svolgono il loro lavoro. In ogni caso, a differenza di come è stato fatto nel passato, la nostra amministrazione non userà le ditte come istituiti di credito”.
TARES
Il prossimo 30 settembre verrà portato in consiglio il regolamento comunale sulla Tares, la nuova imposta sullo smaltimento dei rifiuti che sostituirà la Tarsu. “L’amministrazione sta lavorando al fine di mantenere il più equa possibile questa nuova imposizione introdotta dal governo, che prevede anche una parte di patrimoniale che incasserà direttamente lo Stato nella misura di 0,30 centesimi al metro quadrato – continua Mazzarello -. A differenza della TARSU, dove erano i comuni a decidere se aumentare o diminuire le tariffe, adesso i nostri margini di scelta sono praticamente nulli e fortemente vincolati. Basta pensare che adesso la copertura totale dei costi del servizio di smaltimento deve provenire esclusivamente dalla tassa stessa e i coefficienti per determinare le aliquote sono fissati per legge. Un difficile lavoro dunque, aspettando poi l’introduzione dal 2014 della nuova Service Tax della quale ancora non sappiamo nulla”.
IMU
Il continuo slittamento delle decisioni sull’IMU ha creato non pochi problemi ai bilanci comunali. “La totale cancellazione dell’imposta sulla prima casa e sui terreni agricoli ha sicuramente dato una boccata d’ossigeno ai contribuenti. Adesso aspettiamo di sapere come il governo intende coprire questi mancati incassi, interamente a carico dei comuni, al fine di garantire le entrate necessarie per il mantenimento dei servizi base dell’ente. Dal canto nostro – conclude Mazzarello -, siamo riusciti a mantenere le aliquote minime abbassando addirittura di un punto l’aliquota sulla prima abitazione ancor prima della decisione del governo di abolirla. Ciò grazie anche al lavoro svolto sul recupero dell’evasione ICI sulle residenze fittizie messo in atto dalla nostra amministrazione. Adesso stiamo definendo il bando per la restituzione dell’IMU 2012 ai proprietari di una unica abitazione principale, stanziando in bilancio un fondo da 200 mila euro”.