Grosseto: Anabic e ARA Toscana hanno dato vita ad una splendida 28a edizione della Mostra Nazionale Chianina, un evento ben organizzato e popolato da soggetti di grande valore che ha posto sotto i riflettori le grandi potenzialità della razza.
La 28esima edizione della Mostra Nazionale della razza Chianina, svoltasi dal 26 al 28 aprile scorsi a Braccagni, GR, nel cuore della Maremma, contestualmente all’annuale edizione della Fiera del Madonnino, ha visto una massiccia partecipazione di allevatori provenienti non solo dall’intera culla della razza, ma anche dalle sue più recenti “aree di conquista”, i quali hanno onorato l’evento esponendo soggetti di altissimo livello.
Regina incontrastata dell’evento è stata la Chianina, tornava al Madonnino a 4 anni di distanza dall’edizione 2009, arricchendo una mostra agricola di consolidata tradizione e che viene visitata annualmente da circa 45.000 visitatori. L’allestimento del campo fiera si è rivelato funzionale ad accogliere i 147 capi presentati da 27 espositori provenienti dalle province di Grosseto, Pisa, Livorno, Arezzo, Siena, Firenze, Padova, Perugia, Ravenna, Roma e Viterbo, che hanno trovato, al loro arrivo, accanto a strutture logisticamente impeccabili, le lettiere pronte ad accoglierli.
Graditi “ospiti” della mostra e forte elemento di attrazione erano anche due buoi presentati dall’azienda Tenti Vilma di Arezzo, proprietaria dei buoi impiegati per il traino del carroccio recante il Palio in Piazza del Campo, a Siena e per lo “Sparo della Colombina” a Firenze. Nel corso delle varie presentazioni sul ring della mostra il pubblico è rimasto incantato dalla loro incredibile mole, abbinata alla particolare docilità e imponenza dell’incedere. Uno dei due buoi, Bellino, alto oltre 2 metri al garrese, è inoltre entrato nel Guinness dei Primati quale bovino più alto del mondo. La mostra della Chianina è stata però il “cuore” della manifestazione e ad essere impegnato in qualità di Giudice è stato Matteo Ridolfi, assistito da Romano Palazzo, impeccabile nel ruolo di stuart. I lavori di ring sono iniziati nel pomeriggio della giornata di apertura, proseguendo il giorno dopo con la gara di giudizio riservata agli studenti degli Istituti Tecnici Agrari, che ha visto in competizione 4 squadre equamente ripartite tra ITAS di Grosseto e ITAS Vegni di Cortona (AR). Ad imporsi è stata la 1a squadra dell’ITAS di Grosseto capitanata da Leonardo Spargi davanti a un team del Vegni la cui speaker, Beatrice Meli, ha dato anche la migliore motivazione a supporto della propria classifica. Al terzo posto si è classificato ancora l’ITAS Vegni con la squadra di Valentina Pazzaglia. Il giudizio della mostra si è svolto con regolarità e in un crescendo di qualità, dalle concorrenti più giovani ai tori adulti, valorizzati anche all’ampio ring, perfettamente idoneo alla manifestazione. Il giudice ha impostato le proprie scelte su tipicità razziale, muscolosità e solidità strutturale, imprimendo al giudizio un ritmo sostenuto e concentrando nelle finali soggetti di grande interesse.
Uno dei momenti clou dell’intero evento è stato il convegno intitolato “La genomica, strumento per la selezione zootecnica”. Il sequenziamento del DNA della specie bovina e le continue acquisizioni sul genoma, sulla ubicazione dei geni responsabili delle produzioni zootecniche, sul loro comportamento e sulle loro reciproche interazioni apre nuove frontiere alla selezione agevolate anche da una progressiva e costante riduzione dei costi legati a queste nuove tecnologie. Figuravano quali relatori due tra i più qualificati esperti di queste nuove tecnologie selettive in ambito nazionale: il Prof. Paolo Aimone, ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e il prof. Riccardo Negrini, anch’egli docente dell’Università Cattolica nonchè direttore tecnico di AIA.