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Cavallo muore dopo la corsa. La Lav chiede l'accesso agli atti

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GROSSETO - “La tragica fine di Allons Enfants dimostra una volta di più che l’ippica è un comparto da chiudere che purtroppo invece viene sostenuto forzosamente con soldi pubblici”. La Lav Grosseto interviene sulla morte del cavallo Allons Enfants, crollato sull’ultima siepe al Casalone di Grosseto nella seconda corsa di ieri (lunedì 21 ottobre 2013). Allons Enfants, nato nel 2009, aveva ventuno corse in carriera. Ha cominciato a correre nel 2011 e ha vinto per la sua scuderia un totale di 44.574 euro. “Appena quattro anni di età e già la morte sulla pista dopo due stagioni di gare – commenta Giacomo Bottinelli, responsabile Lav Grosseto – e dopo aver portato nelle casse di chi lo gestisce una lauta cifra, mentre lo Stato continua a versare fondi per sostenere l’ippica”.

“I cavalli da corsa entrano nelle competizioni a due anni, sono utilizzati per un massimo di due o tre stagioni e poi, se non sono macellabili, finiscono nel circuito dei maneggi o talvolta anche delle gare clandestine”, spiega Bottinelli. “Si tratta di un giro di sfruttamento che non produce neppure introiti sufficienti di autosostentamento con le scommesse, ormai limitate al 2,4% del totale delle scommesse italiane. Intanto però vediamo denaro pubblico destinato a mantenerlo in un momento di grave crisi economica generale”.

“Procederemo ad un accesso agli atti per verificare la correttezza delle misure di sicurezza della gara, ribadendo che l’unica vera soluzione è la sospensione dei fondi pubblici e la fine di un’attività che viene presentata come nobile, mentre genera al contrario la sofferenza e come in questo caso la morte di animali che non hanno certamente scelto di gareggiare”, conclude Bottinelli.

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