Grosseto: ieri mattina le maestranze Mabro hanno dovuto presidiare l'assemblea nel prato antistante i cancelli, poichè il loro dorigente dell'azienda Barontini ha rifiutato l'uso della mensa. Hanno discusso più che altro della stategia da adottare per il futuro loro e dell'azienda, della quale si sono consultati con i loro legali, l'hanno illustrata a tutto il presonale dipendente da cui hanno fatto firmare la delega legale per mandare avanti l'azione legale nei confronti di Barontini per chiedergli le mensilità arretrate, i contributi non pagati, le quote del quinto dello stipendio da lui detratte per pagare le finanziarie ma non lui devolute compreso il commissariamento dell'azienda onde salvarla e ripendere il lavoro, poichè le commesse ci sarebbero, ma non si fidano i mandanti ad affidarle al Barontini visti i comportamenti scorretti di lui.
Il 20 prossimo hanno un'altro incontro a Firenze con i legali e entro il 23 maggio consegneranno al tribunale di Grosseto le loro richieste di pagamenti ed il commissariamento in base all'art, 2 della legge Prosi bis, la quale prevede che bastino 200 dipendenti, con un piano in dustriale per ottenerla.
Si sono domandati in tanti come mai la Camera di Commercio di Grosseto non abbia preso posizione su questa vertenza, visto che 220 famglie non possono più da tempo fare la spesa se non riscuotono e di conseguenza non fanno girare l'economia grossetana causando un'altro colpo in più alla crisi esistente del mercato.
I dipendenti della Mabro non ce l'hanno con le istitutzioni Grossetane perchè sia il sindaco Bonifazi che il presidente delle Provincia sono sempre state vicine alle maestranze, la scorsa settimana si erno recati da Barontini, ma egli egli gli ha chiuso i cancelli e no li ha fatti entrare, loro sono indignati con la Regione Toscana, perchè la Fidi toscana ha dato degli aiuti in fondi Pubblici a Barontini per aiutare la Ex azienda Mabro ed invece questi fondi sono andati a finire nell'azienda di Prato che detiene lo sesso Barontini. Le Maestranze giustamente dicono : ma quando si danno fondi pubblici non si vigila dove vanno realmente a destinazione?
Oltre che la cassa integrazione è terminata e da gennaio sono senza stipendio, se la direzione aziendale non attua un piano industriale, un piano di esubero presso l'Inps, la cassa integrazione non viene accordata.
La situazione è critica, operai senza soli per pagare l'affitto, per il mutuo, per le rate finanziarie e questi debiti non aspettano, più avanti si va e più la situazione degenera , che succederà ?
