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Follonica, il fosso Cervia al centro di polemiche per lo stato di abbandono in cui versa

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FOLLONICA - Da diversi anni il fosso Cervia, che il Comune di Follonica condivide con il comune di Piombino, è al centro di polemiche di varia natura. Prima la creazione di un ormeggio con palificata di materiale che creò dei dubbi, poi la "strana" asfaltatura di un argine a servizio del fosso, i ripetuti crolli, i rimpalli di responsabilità, ancora crolli prima di arrivare ai fenomeni di inquinamento di quest'anno, con conseguente denuncia contro ignoti da parte del Comune per cercare di arrivare ai responsabili. Oggi, finita la stagione, l'associazione La Duna interviene sull'argomento: "Ci chiediamo - afferma la portavoce dell'associazione Maria Grazia Pierini - come siano andate o procedano le indagini. Non vorremmo ritrovarci la prossima estate con le stesse esalazioni maleodoranti di quest'anno. Ci chiediamo anche come sia possibile che venga mantenuta una staccionata distrutta in più parti, crollata, divelta, sostituita da nastro colorato o transenne metalliche. A chi spetta la sua manutenzione, messa in sicurezza o rifacimento? Se la competenza è del concessionario del Fosso sarebbe bene che l'amministrazione procedesse con l'ingiunzione di ricostruzione. Se invece la responsabilità ricadesse al Comune i ritardi nel procedere al rifacimento non potrebbero essere ammissibili, visto che il tratto di strada non più delimitato pienamente dalla staccionata è aperto al traffico e le auto che fanno manovra per svoltare e tornare indietro possono, com'è accaduto quest'estate, finire di sotto. Oppure rimane l'opzione di chiudere la strada, chiaramente non in sicurezza. Strano, il fosso Cervia nella sua parte "piombinese" è un area naturale per tutto il suo corso, vista la presenza di animali e vegetazione da proteggere. Dalla nostra parte una corso d'acqua maleodorante d'estate e un fosso abbandonato nelle altre stagioni".

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