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Inceneritore di Scarlino: il Tar respinge il ricorso contro il riavvio dell'impianto

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SCARLINO - La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, lasciando non poche persone basite e perplesse, durante l'assemblea tenuta ieri sera dal Comitato del NO all'inceneritore di Scarlino. E' toccato all'avvocato Franco Zuccaro, legale del Comitato, informare i presenti sull'avvenuto rigetto del ricorso presentato al TAR contro il riavvio dell' impianto, motivato da una mancata impugnatura contro la voltura di partita IVA societaria da parte di Scarlino Energia. Zuccaro ha parlato della sentenza, nella quale si parla di “invalidità viziata”, e di come la natura del procedimento sia molto nebulosa, annunciando che entro 6 mesi sarà necessario presentare un ricorso al Consiglio di Stato.
Roberto Barocci, esponente del forum ambientalista Grosseto, ha dichiarato di trovarsi d'accordo nel presentare il ricorso, senza aggiunta di altre note o relazioni, ma ha insistito nel mettere in evidenza i poteri forti e occulti, che a suo dire si muovono dietro alle forze politiche e ai gruppi aziendali. Per Barocci è altresì importante denotare gli sbagli fatti dalla Provincia di Grosseto e da ARPAT sui dati di consistenza dei rifiuti: errori e omissioni che nascondono, a suo parere, un disegno per l'installazione di nuovi inceneritori sul territorio.
Altro cavallo di battaglia per il Barocci sono i consigli comunali aperti, una sua proposta necessaria a far conoscere i pericoli della gestione unificata regionale dei rifiuti.
Il gestore unico dei rifiuti per la regione è stato anche un argomento dibattuto da Clementina Piluso, che ha fatto notare gli intrecci, di natura nazionale e con società sospette coinvolte, che legano i manager per la gestione a Scarlino Energia, ribadendo che non si deve parlare più di lotta all'inceneritore ma di lotta all'inquinamento.
L'attenzione dell'assemblea si è poi spostata su Ubaldo Giardelli, che ha relazionato sulle dichiarazioni, rilasciate giorni fa, dell'assessore provinciale all'ambiente Siveri.
La Siveri si era scagliata contro i dati epidemiologici, elaborati da uno studio ARPAT, che il Comitato del NO aveva messo in evidenza definendoli “falsi e fuorvianti” e minacciando ritorsioni legali in caso non fossero stati smentiti.
Il Giardelli ha proposto il coinvolgimento degli ambulatori medici del territorio, per una diffusione della realtà sull'impatto inquinante al quale è sottoposto lo stesso, che contribuirà a fornire risposte alla popolazione e ad alcuni amministratori locali.
Il Comitato del NO all'inceneritore è conscio delle difficoltà odierne, ma altrettanto dell'importanza di dover garantire un presente e un futuro migliore per la propria terra.

 

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