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"No alla Tares", Rete imprese Italia si rivolge ai sindaci maremmani

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GROSSETO – E' un appello unanime quello che viene da Rete imprese Italia Grosseto affinchè tutte le amministrazioni del territorio provinciale scelgano, per il 2013, di non applicare la nuova Tares, ma mantenere la Tarsu. Dopo che il decreto Imu è stato approvato legge dal Senato nella seduta dello scorso 24 ottobre i Comuni possono infatti deliberare, entro il 30 novembre prossimo, se applicare la Tares o scegliere di determinare i costi del servizio rifiuti 2013 sulla base dei criteri 2012, mantenendo quindi la Tarsu (o la Tia).
A questo proposito Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato hanno deciso di dedicare una giornata al tema dell'imposizione fiscale e si augurano di poter incontrare tutti i sindaci della provincia di Grosseto lunedì prossimo, alle 15.30, nella sala Pegaso del palazzo della Provincia. "Vorremmo che i sindaci dei comuni maremmani potessero confrontarsi con noi – ha spiegato Gloria Faragli, direttore di Rete Imprese Italia Grosseto – affinchè capiscano quanto l'imposizione fiscale gravi su famiglie e imprese. Nello specifico la Tares è un'imposta iniqua, che graverebbe ulteriormente sulle imprese del territorio, causando il rischio di chiusura per molte e quindi un cambiamento dell'economia del territorio e della coesione sociale".
Con l'applicazione della Tarsu rimarrebbe invariata solo la maggiorazione di 0,30 euro/mq destinata allo Stato, mentre, per la copertura integrale dei costi del servizio rifiuti interverrebbe il Comune ricorrendo alla sua fiscalità generale. "Abbiamo studiato i vari casi di imprese maremmane – ha precisato Renzo Alessandri, direttore di Cna Grosseto – e siamo giunti alla conclusione che ben un terzo del reddito delle nostre imprese è drenato dalla tassazione comunale e regionale. A cui bisogna sempre aggiungere quella nazionale, che rimane comunque invariata".
Il Comune di Massa Marittima ha già approvato il mantenimento della Tarsu, a Follonica ne stanno discutendo. "E' una manovra necessaria – ha continuato Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto – per salvare l'economia del territorio. Scegliere di non applicare la Tares può fare la differenza in termini di competitività tra territori e di aiuto alle piccole e medie imprese, destinate in tante a chiudere entro l'anno. Oltre che a una ricaduta in termini di preferenze elettorali, visto che ultimamente gli elettori scelgono di votare chi riesce ad abbassare maggiormente la pressione fiscale". "La Tares sarebbe la mazzata definitiva a molte imprese maremmane – ha concluso Paolo Coli, direttore generale di Confcommercio Grosseto – che non riescono nemmeno a chiudere definitivamente perchè non hanno le risorse economiche per farle. Le varie amministrazioni devono scegliere di mantenere la Tarsu e per questo le aspettiamo tutte all'incontro di lunedì".

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