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Acquedotto del Fiora fa chiarezza sul progetto di riassetto di fognatura e depurazione

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CAPALBIO - Il piano di ottimizzazione del comparto di fognatura e depurazione nell’area tra Borgo Carige e Poggetti, nel Comune di Capalbio, fa parte dell’accordo integrativo per la tutela del Lago di Burano tra la Regione Toscana, il Ministero dell’Ambiente, Acquedotto del Fiora  e il Comune di Capalbio.

Tale accordo recepisce sia il progetto in fase di realizzazione e momentaneamente bloccato da una delibera di giunta del Comune di Capalbio,  finalizzato alla realizzazione della tubazione tra Borgo Carige e Poggetti, sia il progetto, in fase di approvazione, per il nuovo depuratore di Borgo Carige. Il secondo progetto consentirà la chiusura del depuratore di Poggetti i cui liquami saranno convogliati nel depuratore di Borgo Carige.

“Lo scempio gridato dai comitati deriva dalla preoccupazione, fatta propria dal Sindaco Bellumori quando ha emesso la delibera, che la tubatura venisse utilizzata per convogliare i liquami di Borgo Carige a Poggetti senza procedere alla realizzazione del nuovo depuratore di Borgo Carige – fa sapere Acquedotto del Fiora - tale preoccupazione è infatti infondata, tanto che negli  ultimi mesi l’Azienda ha preso in considerazione la possibilità di continuare a gestire l’attuale depuratore di Borgo Carige fino alla fine del 2015, data in cui si prevede la realizzazione del nuovo depuratore nella stessa località, e conferma la propria disponibilità a riproporre tale soluzione anche al Commissario appena insediato in un prossimo incontro ancora da fissare.

Tuttavia tale soluzione richiede sia il ritiro della delibera di Giunta per consentire al Fiora di completare la tubazione in tempi rapidi, sia la realizzazione di alcuni interventi tecnici sull’attuale depuratore di Borgo Carige per allungarne il suo tempo di vita al 2015. Il gestore  è disponibile  a realizzare tali interventi ma necessita di un nuovo affidamento da parte del comune in quanto il precedente è terminato. In questa ottica, si precisa che il  ricorso al TAR è un atto non procrastinabile per scadenze tecniche, resosi necessario e che non inficia la volontà dell’Acquedotto del Fiora di procedere secondo quanto detto”.

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