Partecipa a GrossetoOggi.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

"Sindaco pagaci la Tares", proteste in piazza contro l'aumento delle tasse

Bonifazi incontra i manifestanti, i Forconi vogliono presidiare il Municipio fino alla caduta del Governo

Condividi su:

GROSSETO – "C'è poco da dire. Abbiamo finito i soldi!". A gridarlo al sindaco di Grosseto è una madre, una commerciante, una comune cittadina che non riesce più a pagare le tasse. E come lei, stamani in piazza Dante, ce n'erano circa 200: commercianti, disoccupati, cassa integrati, precari, giovani e non giovani. Tutti uniti in un grido di protesta contro il governo "che ci ha accompagnato alla fame, ha distrutto l'identità di un paese, ha annientato il futuro di intere generazioni", come si legge nei volantini distribuiti dai manifestanti.
La manifestazione è iniziata questa mattina presto. L'appuntamento era alle 7 nel piazzale della stazione e da lì è partito un corteo che ha attraversato, scortato dalla Polizia, viale Mameli per arrivare in via Porciatti e poi corso Carducci fino a piazza del Duomo, davanti al Municipio. Una cinquantina di persone che sono diventate circa 200 lungo il tragitto. La manifestazione di Grosseto si unisce allo sciopero generale proclamato in tutta Italia dal Movimento dei Forconi, che ha portato, in alcune città, al blocco delle strade e all'occupazione di stazioni ferroviarie. A Grosseto invece i toni si sono mantenuti pacifici, esclusa qualche invettiva contro il sindaco e le istituzioni in generale. Ma Luca Santi, coordinatore del movimento (52 anni, disoccupato), ha intenzioni serie. "Rimarremo davanti al Comune giorno e notte, fino a che non cadrà il governo. Presidieremo il Municipio, se possibile ci accamperemo con le tende o faremo dei turni. La nostra è una manifestazione apartitica, che vuole coinvolgere tutti i cittadini, ma non ce ne andremo prima dell'ufficializzazione delle dimissioni del governo e l'indizione di nuove elezioni".
Tra i manifestanti una folta schiera di commercianti e ristoratori, non appartenenti al Movimento dei Forconi, ma che da tempo protestano contro l'aumento delle tasse da parte dell'amministrazione comunale. "Vogliamo pagare le tasse, ma quelle giuste – afferma Moreno Cardone, titolare del ristorante L'Uva e il Malto –. In primis chiediamo la riduzione della Tares, sgravi fiscali per chi pratica la raccolta differenziata e la rateizzazione delle tasse per non pagare tutto entro dicembre 2014". D'accordo con lui tanti ristoratori e negozianti che lamentano una situazione difficile, in cui la crisi ha dimezzato i guadagni e le tasse impediscono la ripresa. "Da un po' di anni a questa parte – questo il pensiero comune – lavoro per pagare le tasse e i contributi dei dipendenti. Non riusciamo più a mettere da parte un centesimo. Oggi dovremmo essere molti di più e continuare nella protesta a oltranza, ma è anche vero che uno deve pur sempre lavorare e stare dietro a tutti gli altri impegni che la quotidianeità comporta, figli e vita privata compresi".
Al grido di "Sindaco pagaci la Tares" e "Scendi a parlare con noi" i manifestanti si fanno sempre più rumorosi davanti al Municipio, tra bandiere sventolanti, urla e fischi, tanto che il sindaco Bonifazi decide di farsi vedere e ascoltare personalmente le lamentele. La promessa è di incontrare a breve una delegazione di commercianti e cittadini per parlare del problema Tares e conseguente riduzione delle imposte. L'incontro è previsto per mercoledì 11 alle 14.30 alla presenza anche dell'assessore Giancarlo Tei e del vicesindaco Paolo Borghi.

Condividi su:

Seguici su Facebook