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Fare Grosseto contro il randagismo: "Istituire un'anagrafe canina e promuovere l'adozione"

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GROSSETO - Anche il gruppo Fare Grosseto si schiera dalla parte dei cani e si dichiara contrario all'eutanasia e all'abbattimento diretto dei cani vaganti come soluzione per diminuire la spesa sostenuta per i cani randagi.

"La spesa dichiarata - si legge nel comunicato del gruppo - ammonta a 250mila euro per ambulatorio, anagrafe canina e per le sterilizzazioni, a 1milione e 250mila euro per ospitare 900 cani nei canili (8,26 € ad abitante per il mantenimento di un cane). C'é da chiedersi innanzi tutto perchè in altre città la spesa sia di molto inferiore, a Massa Carrara 3,24€, a Pistoia 2,13€, a Pisa 1,42€, a Siena 1,56€, ad Arezzo 3,45€, a Firenze 0,43€.

Molti cani abbandonati sono quelli appartenenti a cacciatori che li utlizzano come mero strumento per la loro attività, liberandosene quando “inadeguati all'uso” oppure quelli smarriti che, privi di microchip, non possono essere riconsegnati al padrone o quelli abbandonati da quei proprietari che se ne liberano perchè sono malati e vecchi e non più capaci di garantire quello che facevano prima. Per contrastare tutto questo sono necessari maggiori controlli sul territorio per le microchippature dei cani da parte dei proprietari". La soluzione per Fare Grosseto è l'istituzione di un'anagrafe canina a livello nazionale perchè si possa risalire sempre e dovunque all'identificazione del proprietraio, inasprire le sanzioni in caso di maltrattaento ed abbandono.

"Fare Grosseto - continua il comunicato - ritiene anche che sia necessario intrapredere una politica più attenta e più efficace che sviluppi senso di responsabilità dei proprietari ed una maggiore disponibilità di adottare i cani non di razza invece di acquistare quelli con il pedigree. E' necessario promuovere l'adozione di cani randagi, eliminando burocrazie ed educando le famiglie al giusto rapporto con l'animale che può diventare un ottimo aiuto per rimanere in forma, nel caso degli adulti, per la compagnia, nel caso degli anziani, per il gioco nel caso dei bambini. I canili devono essere aperti a tutti i cittadini affinchè possano liberamente visitarli, ai volontari perchè possano dare il loro apporto, senza restrizioni o burocrazia di sorta. Per diminuire i costi e migliorare i servizi si potrebbe intensificare le campagne per la sterilizzazione, razionalizzare e controllare di più le spese ed istituire canili pubblici a gestione privata con orari freeday per i visitatori. La soluzione non è la strage dei cani: soluzione incivile e fortemente diseducativa, che ci fa fare passi indietro, annullando tutta quella sensibilità, componente naturale del nostro essere, che non senza fatica è riuscita a crescere ed espandersi, e che fa parte dei nostri sani valori da preservare".

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