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Il Forum toscano dei movimenti per l'acqua contro i 37 centesimi di rimborso di Acquedotto del Fiora

"E' una beffa: dopo il referendum i cittadini hanno pagato 26 milioni di euro per la remunerazione del capitale investito"

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GROSSETO - "L'Acquedotto del Fiora vorrebbe rimborsare la miseria di 37 centesimi ad utente perchè un altro Direttore, quello dell'Autorità Idrica Toscana, delegato dai nostri sindaci, ha emesso un decreto che stabilisce il rimborso, ricalcolando i costi del servizio. Il Forum toscano dei movimenti per l'acqua ha già presentato un ricorso al Tar della Toscana, perchè nei calcoli del costo da coprire sono di nuovo comparse voci che non sono costi reali.
E' bene ricordare che le nostre bollette stanno coprendo oltre a tutti i costi di gestione, compresi i costi di ammortamento degli investimenti, quindi anche gli interessi passivi, anche il costo presunto d'assicurazione per gli inesistenti rischi di impresa. Ma le recenti sentenze a noi favorevoli hanno ben chiarito quali sono i costi e quali gli utili garantiti da norme illegittime, perchè nei manuali di economia, in questi casi, si parla di rendita parassitaria e non di costi finanziari. Purtroppo le Spa che gestiscono l'acqua in Toscana non hanno mai voluto adeguarsi all'esito referendario ed hanno continuato, anche dopo il 21 luglio 2011, ad emettere fatture contenenti la remunerazione del capitale investito, cancellato con il voto. Così, per parte del 2011, per tutto il 2012/13, ai cittadini senesi e grossetani han fatto pagare 26 milioni di euro a titolo di remunerazione del capitale investito; proprio quella componente della tariffa che era stata cancellata dal referendum con il 96% di SI.
Vorremmo che i sindaci la smettessero di delegare ad altri le loro funzioni e consentissero ai cittadini di entrare nel merito di questi investimenti. Se dopo 10 anni di gestione mista abbiamo ancora il 40% di perdite di acqua dalle tubature, forse siamo di fronte a qualche difficoltà nella capacità di programmare e fare investimenti.
Un ulteriore appello, infine, ai sindaci: prendete atto che non è possibile lasciare ad una Spa i doveri di solidarietà con i più svantaggiati. Mai, prima dell'ingresso del privato nel servizio idrico, si era staccata l'acqua ai morosi, poiché una abitazione senza acqua perde l'abitabilità.
Dopo il referendum del 2011 è compito di tutti, amministratori pubblici in primis, di costruire per i servizi idrici un nuovo modello di gestione interamente pubblico e partecipato".

Giuliana Gentili, Andrea Marciani - Acqua bene comune Grosseto
Andrea Borgna - Acqua bene comune Siena

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