FOLLONICA - Una storia degna del famoso film di Vittorio De Sica, in cui si susseguivano una serie di furti di biciclette. Ha pagato caro, per ben due volte, l’irresistibile tentazione di rubare bici di valore.
A finire in manette per la seconda volta nel giro di pochi mesi è stato Giuseppe Donnarumma, 38enne pregiudicato nullafacente di origini partenopee, da tempo abitante a Follonica, arrestato nel pomeriggio del 18 gennaio scorso dai carabinieri della locale Tenenza in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Grosseto.
Il provvedimento restrittivo scaturisce da approfondimenti investigativi che i militari del Golfo avevano avviato a seguito del sequestro, da loro stessi operato il 24 giugno scorso, di ben 30 biciclette di particolare valore, rinvenute nel corso di una perquisizione eseguita in un garage in uso al predetto indagato.
Al recupero delle biciclette i militari giunsero dopo essere intervenuti mentre il Donnarumma, che aveva fatto pubblicare una inserzione sul noto sito internet “Subito.it”, cercò di rivendere al legittimo proprietario una mountainbike del valore di circa 4 mila euro, risultata rubata a San Vincenzo.
A quell’appuntamento, insieme al proprierario della bici si presentarono i carabinieri di Follonica, che colsero il malvivente con le mani nel sacco, recuperando la bici rubata e restituendola all’avente diritto.
Ne seguì una accurata perquisizione del domicilio dell’indagato, nel corso della quale i carabinieri scovarono, all’interno di una autorimessa a lui in uso, ulteriori 29 bici di marca, per un valore commerciale complessivamente stimato in € 40 mila circa, che vennero tutte sequestrate per ulteriori a più approfonditi accertamenti, mentre il Donnarumma venne denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Grosseto per il reato di ricettazione.
Qualche tempo dopo, precisamente il 21 luglio scorso, il malvivente venne arrestato in flagranza di reato nel corso di un pedinamento svolto dagli stessi militari di Follonica, che lo sorpresero mentre, in località Pratoranieri, dopo aver tranciato la catena con una tronchese, aveva inforcato una bicicletta di proprietà di una turista svizzera.
Nei mesi successivi i militari hanno accertato che almeno 13 delle biciclette rinvenute nel garage del Donnarumma erano provento di furti che lui stesso aveva messo a segno nel periodo compreso tra maggio e giugno dello scorso anno, nel territorio compreso tra i comuni di Follonica, Castiglione della Pescaia, Piombino e San Vincenzo, eventi dei quali gli inquirenti hanno saputo non solo ricostruire le dinamiche, ma anche e soprattutto attribuirne gravi responsabilità in capo all’odierno indagato attraveso una serie di riscontri oggettivi.
Il provvedimento restrittivo scaturisce da approfondimenti investigativi che i militari del Golfo avevano avviato a seguito del sequestro, da loro stessi operato il 24 giugno scorso, di ben 30 biciclette di particolare valore, rinvenute nel corso di una perquisizione eseguita in un garage in uso al predetto indagato.
Al recupero delle biciclette i militari giunsero dopo essere intervenuti mentre il Donnarumma, che aveva fatto pubblicare una inserzione sul noto sito internet “Subito.it”, cercò di rivendere al legittimo proprietario una mountainbike del valore di circa 4 mila euro, risultata rubata a San Vincenzo.
A quell’appuntamento, insieme al proprierario della bici si presentarono i carabinieri di Follonica, che colsero il malvivente con le mani nel sacco, recuperando la bici rubata e restituendola all’avente diritto.
Ne seguì una accurata perquisizione del domicilio dell’indagato, nel corso della quale i carabinieri scovarono, all’interno di una autorimessa a lui in uso, ulteriori 29 bici di marca, per un valore commerciale complessivamente stimato in € 40 mila circa, che vennero tutte sequestrate per ulteriori a più approfonditi accertamenti, mentre il Donnarumma venne denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Grosseto per il reato di ricettazione.
Qualche tempo dopo, precisamente il 21 luglio scorso, il malvivente venne arrestato in flagranza di reato nel corso di un pedinamento svolto dagli stessi militari di Follonica, che lo sorpresero mentre, in località Pratoranieri, dopo aver tranciato la catena con una tronchese, aveva inforcato una bicicletta di proprietà di una turista svizzera.
Nei mesi successivi i militari hanno accertato che almeno 13 delle biciclette rinvenute nel garage del Donnarumma erano provento di furti che lui stesso aveva messo a segno nel periodo compreso tra maggio e giugno dello scorso anno, nel territorio compreso tra i comuni di Follonica, Castiglione della Pescaia, Piombino e San Vincenzo, eventi dei quali gli inquirenti hanno saputo non solo ricostruire le dinamiche, ma anche e soprattutto attribuirne gravi responsabilità in capo all’odierno indagato attraveso una serie di riscontri oggettivi.