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Follonica: Paolo Dolfi presenta “Incroci letterari”

“Opporsi al pensiero unico che narcotizza la mente”

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FOLLONICA - Presentato nel pomeriggio di giovedì 23 gennaio, in una sala Tirreno colma di persone, “Incroci letterari”, opera prima del follonichese d'adozione Paolo Dolfi. L'autore, insieme al Vicesindaco e Assessore alla Cultura Andrea Benini, la professoressa Loira Lupetti e l'editore Antonio Lalli hanno descritto il lavoro e le impressioni legate al percorso e alla stesura del libro di Dolfi. “Incroci letterari” è un elogio alla lettura, così importante per il nostro apprendimento, anche in un mondo tecnologico, dove la comunicazione è velocissima, ma spesso piatta, senza lo spessore necessario a far comprendere l'importanza di un messaggio, compito che la letteratura invece, con il suo peso e aspetto biologico, assolve in pieno. “Una grande ricchezza di stimoli e riflessioni traspirano nel libro – commenta Benini – la lettura come provocazione, per favorire il senso critico in ognuno di noi”. L'opera vuole anche mettere in luce la sfida, per tutti, a sentire storie lontane e diverse dal nostro vivere quotidiano, per poter migliorare lo stesso. Una guida, come si comprende dalle parole di Loira Lupetti: “nel suo scritto traspare il passato politico e sociale di Paolo, con gli incroci di un viaggio letterario – afferma la Lupetti – dove, come afferma Dolfi, la lettura è la bussola per navigare nel mare periglioso della vita”. Soddisfazione anche per Antonio Lalli, che ha dato subito grandissima importanza al lavoro di Paolo Dolfi, raccontando che lo scrittore Andrea Camilleri, creatore del Commissario Montalbano, all'inizio della sua carriera era osteggiato dalle case editrici, finchè Lalli non ha deciso di pubblicarlo: “ora sapete tutti come è andata a finire,un lavoro non da poco – precisa Lalli – quello di Paolo Dolfi, che spazia su una letteratura alle volte misconosciuta, considerando che è alla prima opera, di cui mi auguro ne seguano altre, magari anche sui poeti”. Piena acclamazione, quindi, per gli incroci di Paolo Dolfi, che all'inizio temeva una fobia legata al pubblico che sarebbe arrivato alla sala Tirreno, fobia ampiamente superata dalla nutrita presenza di persone raccolte. “Ho voluto condividere emozioni e sentimenti legati alla lettura – racconta Dolfi – anche riallacciandomi ad autori poco conosciuti, ma a mio parere non meno importanti, perchè credo che solo la lettura può dare il valore della differenza, contro l'appiattimento della comunicazione tecnologica, un modo per opporsi – conclude – al pensiero unico che narcotizza la mente”

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