ORBETELLO – E' un sindaco piuttosto motivato quello che risponde alle dichiarazioni rilasciate alla stampa nei giorni scorsi dall’opposizione orbetellana riguardo al regolamento urbanistico. Nel mirino il plesso scolastico all'interno dell'Idroscalo, previsto dal piano ma non ancora realizzato.
“Per realizzare un plesso scolastico all’interno dell’Idroscalo – spiega il sindaco di Orbetello Monica Paffetti - era ed è necessario predisporre un piano attuativo di iniziativa pubblica esteso all'intera area che renda esplicite e concretamente realizzabili le previsioni urbanistiche del regolamento. Quindi, ammesso e non concesso che volessimo fare nostra questa previsione progettuale dovremmo approvare in modo preliminare i piani attuativi con i conseguenti tempi di elaborazione e d’approvazione di tutta l'area dell'idroscalo compresa l'area del parco delle crociere”. Senza contare il fatto che “il regolamento urbanistico del comune di Orbetello – sottolinea il sindaco –, approvato in consiglio il 7 marzo del 2011, risulta essere in molte previsioni solamente un bel programma elettorale – e infatti fu votato proprio nel vivo della campagna -, ma in molti casi difficile da realizzare e sicuramente molto velleitario”.
Il sindaco, ricordando anche i limiti del patto di stabilità, rispedisce quindi al mittente tutte le colpe, riprendendo esempi e fatti avvenuti durante la precedente amministrazione: “la politica sull’edilizia scolastica portate avanti dal centro destra per quindici anni e in particolar modo durante l’ultimo quinquennio a guida del sindaco Matteoli e ministro dei lavori pubblici, è stata connotata da un evidente immobilismo: le scuole, tutte le scuole del territorio comunale, sono al collasso, proprio perché nei precedenti anni nulla è stato fatto. L’unica azione in materia scolastica che la precedente amministrazione ha preso è stata quella di chiudere la scuola elementare di Orbetello centro, dentro al Baccarini, preferendo investire due milioni di euro nei lavori succitati del palazzo di piazza del Popolo. Da parte di questa amministrazione invece si sta lavorando per la messa in sicurezza e per trovare le risorse necessarie per risolvere una volta per tutte questi problemi. Mi chiedo, perché tutto questo non è stato fatto prima”.
A questo la Paffetti aggiunge anche le problematiche che ha dovuto affrontare l'amministrazione nel dopo alluvione: “Il comune, a parità di risorse rispetto ai precedenti mandati, ha dovuto affrontare le problematiche post alluvione a cominciare da gestire lavori pubblici per nove milioni. A proposito dei fondi chiedo all’ex assessore al bilancio quali risorse è riuscito a raccogliere per le scuole, esclusi i 450.000 – vds. delibera Cipe del 13 maggio 2010 - euro portati direttamente dall’allora ministro dei lavori pubblici, tra i pochi fondi che sono stati dirottati sul territorio, per i lavori del Baccarini, ma che evidentemente la precedente amministrazione non era in grado di gestire, dato che venne dato mandato al provveditore regionale per le opere pubbliche di fare progetto e bando, lavori che partiranno quest’anno tra l’altro, dopo due anni di nostre pressioni”.
“Vorrei quindi sottolineare per l’ennesima volta – conclude Monica Paffetti – quanto le dichiarazioni del centro destra siano di pura fantasia, smentite dai fatti, come la dichiarazione relativa al rischio di pagare more se non si fosse pagata la Tares alla prima scadenza del 16 dicembre”.