SCARLINO – A distanza di quasi una settimana i danni provocati dall'alluvione, che tra giovedì e venerdì ha colpito il territorio di Scarlino, ancora si fanno ben sentire, ma l'evento potrebbe aver generato conseguenze ancora più tragiche, senza l'impegno di un pugno di uomini e donne che si sono subito mobilitati per salvare dalle acque alcuni sfortunati animali. La fattoria didattica, in località Ponte Alle Catene, gestita dal complesso Le Bandite di Scarlino si occupa di oltre 160 tra asini e vacche maremmane, che vivono allo stato brado nei pascoli tra il Padule e la fattoria. Durante la tempestosa notte della settimana scorsa alcuni di questi animali si sono trovati in pericolo, data la loro vicinanza all'argine, come ci racconta Patrizio Biagini, direttore delle Bandite: “Eravamo già in allerta, dalle 2 stavamo controllando l'argine intorno ai pascoli, se avesse retto non avremmo avuto problemi”.
Intorno alle 3 di notte invece l'argine si rompe, riversando una marea di acqua verso il mare e i pascoli accanto, mettendo in pericolo una decina di asini. “Avevamo già pensato ad un piano di intervento – dice Biagini – e lo abbiamo messo in atto, abbiamo chiamato gli altri uomini a raccolta, che sono arrivati insieme a Monica e Claudia, le ragazze dell'associazione “Asiniamo” che collabora con noi, poi siamo stati raggiunti anche dall'assessore Arianna Picci, che si è messa a disposizione preoccupata per gli animali”. Gli sfortunati quadrupedi stavano annaspando nell'acqua cercando rifugio in uno spazio minimo, quando sono stati raggiunti dagli uomini delle Bandite e con calma portati al sicuro, verso il Museo Scabris del Puntone. “Abbiamo indossato le mute, poi, uno alla volta li abbiamo condotti verso un recinto provvisorio di transenne. Nonostante qualche ritrosia iniziale gli animali, molto intelligenti, hanno capito che li portavamo in salvo e si sono lasciati condurre verso il recinto”. Tutto questo grazie anche all'aiuto di Vespa, una femmina di cane meticcio che vive insieme agli asini e che era con loro anche quella notte. “Vespa non li ha mai abbandonati – continua Biagini – e, come un cane da gregge, li ha accompagnati fino al recinto tenendoli insieme”. Dopo il salvataggio, operato spesso con l'acqua fino alla cinta, gli uomini delle Bandite di Scarlino, fattosi giorno, hanno deciso lo spostamento degli asini, tramite camion, verso i pascoli sicuri dall'acqua. “Abbiamo deciso di non rischiare lo spostamento su strada – dice Biagini – anche perchè un esemplare di femmina gravida stava riscontrando problemi di ipotermia, dopo averla sistemata all'asciutto, quasi di peso, gli abbiamo somministrato una flebo riscaldata e avvertito il veterinario, che gli ha riscontrato una laminite agli zoccoli, la stiamo già curando al meglio e, salvo complicazioni, a luglio potrà tranquillamente partorire”.
Oltre agli asini anche una trentina di vacche maremmane si sono trovate in difficoltà con l'acqua: “Le vacche non avevano gli stessi problemi degli asini, ma per sicurezza le abbiamo spostate in un recinto coperto e rialzato, poi lì foraggiate. Una notte impegnativa, la più difficile che abbiamo affrontato – rammenta Biagini – ma siamo soddisfatti e la salvezza degli animali è il nostro grazie più grande”. Una storia a lieto fine per uomini e animali, che sottolinea quanto il legame tra loro vada oltre ad un semplice lavoro tramutandosi in amore e passione.