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Fossino di Talamone ancora chiuso alle barche, Paffetti: "Stiamo facendo il possibile per riaprirlo entro l'estate"

Il sindaco: "Peccato farne una questione politica"

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ORBETELLO - Disagi a Talamone nella parte terminale del canale di bonifica occidentale, meglio noto come fossino, il cui accesso è da tempo chiuso ai diportisti, impossibilitati a mettere in acqua le proprie barche. Il canale, insieme a quello orientale, a quelli secondari e all’idrovora della Puntata hanno anche un ruolo e una funzione ben precisi: drenare la piana di Fonteblanda.
I primi problemi risalgono a più di un anno fa, quando a causa dell'alluvione del 2012 il canale si è talmente riempito di fango da costringere la Capitaneria di Porto di Talamone a emettere un’ordinanza decretando il divieto di navigazione. Quello che è avvenuto anche il 13 marzo 2013, con l’ordinanza n.25. A seguito di questa il comune di Orbetello si è pertanto rivolto al Consorzio di Bonifica Grossetana, al momento impegnato nei lavori di bonifica della piana di Fonteblanda, per effettuare i lavori di escavazione anche negli ultimi 395 metri che per convenzione fanno parte del demanio marittimo. È a questo proposito che il sindaco di Orbetello Monica Paffetti tiene a fare alcune precisazioni: “Nel mese di maggio 2013 il Consorzio di Bonifica ha convocato una conferenza dei servizi, tutt’oggi aperta, proprio al fine di agevolare le procedure. Presenti alla conferenza, oltre al comune di Orbetello e al Consorzio, anche la Capitaneria, la Provincia e l’Arpat. In quella sede sono state tra l’altro presentate una serie di prescrizioni, tra le quali la caratterizzazione dei fanghi e l’individuazione dei siti dove questi potessero essere stoccati, richieste integrative da parte di Provincia e Arpat. Sono stati quindi effettuati quattro campionamenti in punti e in momenti diversi, con l’ultimo prelievo avvenuto i primi di dicembre.
Ad oggi il Consorzio ha inviato il progetto alla Provincia e siamo in attesa di una risposta; seguirà il passaggio in Regione per poter consentire al Consorzio di poter avviare e terminare i lavori prima dell’inizio della stagione turistica”.
“Capiamo la delusione e l’impazienza dei diportisti – continua Paffetti – , che già l’anno scorso avevano dovuto rinunciare a mettere in acqua le barche, ma questi percorsi sono indispensabili e necessari per poter rimuovere i fanghi: quando si parla di demanio marittimo ci sono molti enti e molte responsabilità delle quali tenere conto e per quanto possiamo condividere il disagio per le lungaggini burocratiche, ma queste sono e nulla possiamo farci. L’amministrazione si è attivata immediatamente dopo l’arrivo dell’ordinanza della Capitaneria di Porto e abbiamo portato avanti tutti gli atti di nostra competenza, compresi anche continui solleciti, scritti e verbali, ai vari attori in gioco. Gli atti in questione sono sempre stati redatti e promossi nella massima chiarezza e trasparenza e la porta del sindaco è sempre aperta, per tutti, per i cittadini e per le varie associazioni, tra le quali anche quella dei diportisti come fino a questo momento è sempre stato soprattutto per Santa Liberata, con i quali tra l’altro ci confrontiamo anche in maniera critica, in qualche caso. Ci spiace che questo con l’associazione di Talamone non si sia verificato, ma voglio rassicurare che la politica non centra nulla e nemmeno un nostro presunto disinteresse nei confronti della problematica in oggetto. Riteniamo che l’associazione Marenatura, come le altre associazioni, sia di natura apolitica e proprio per questo ci rammarica che della questione del “fossino” se ne faccia una questione politica, strumentalizzandola millantando un presunto disinteresse in merito alla questione, disinteresse che non rispecchia assolutamente la realtà dei fatti.
Abbiamo comunque effettuato un incontro con la cittadinanza di Fonteblanda in data 18 novembre 2013 ed abbiamo trattato anche questo argomento insieme al Consorzio, promettendo che saremmo tornati a parlarne a breve. Siamo nella prima settimana di febbraio, all’inizio della stagione mancano ancora un paio di mesi, è ancora presto per gettare la spugna e affermare con sicurezza che le barche quest’anno non andranno in acqua. Solo allora potremo essere criticati”.

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