Grosseto: “Se le gabbie di cattura saranno gestite degli allevatori prima che siano installate telecamere di controllo c’è il grosso rischio che gli animali catturati non vengano segnalati, ma subito uccisi, che siano lupi, cani o ibridi”. La LAV lancia l’allarme su un aspetto dedicato del progetto Ibriwolf in atto per tutelare le greggi dagli attacchi di canidi. L’assessore provinciale all’agricoltura Rossi ha infatti fatto capire che saranno gli stessi allevatori a monitorare le otto trappole piazzate in varie aziende agricole maremmane e dovranno segnalare ogni eventuale cattura agli enti competenti. Solo in seguito, con tempi non specificati, saranno piazzate le telecamere di sorveglianza.
“Abbiamo ben visto cosa sono capaci di fare gli allevatori quando hanno a più riprese minacciato di farsi giustizia da soli, moralmente sostenuti dal presidente della Cia, Enrico Rabazzi, o quando addirittura hanno gettato cani uccisi in piazza come nel caso di Roccalbegna”, afferma il responsabile LAV Grosseto, Giacomo Bottinelli “ed è chiaro che il pericolo che questa giustizia sommaria si attui nel momento stesso in cui troveranno animali intrappolati è altissimo. Non ci sarà infatti nessuno che potrà contestare loro l’uccisione di animali non dichiarati”.
“La richiesta è precisa: le catture devono cominciare solo dopo il posizionamento delle telecamere di controllo”, sostiene Bottinelli. “In caso contrario il progetto rischia di ridursi a una licenza di uccidere con tanto di sostegno pubblico finanziato con fondi europei”.
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Giacomo Bottinelli
Responsabile Sede Territoriale Provinciale