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Bambini e diabete: prosegue l'impegno di Asl Grosseto

Più di 750 i bambini coinvolti nei campi scuola

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GROSSETO - Da 35 anni, la Asl 9 di Grosseto, in collaborazione con la locale Associazione giovani diabetici (AGD Grosseto) organizza i campi scuola, finanziati dalla Regione, per bambini e ragazzi fino a 14 anni con diabete. L'ultimo in ordine di tempo, si è svolto lo scorso settembre alla fattoria La Principina, a Grosseto.
Da quando questa esperienza è partita, la prima volta oltre tre decenni fa, i sanitari della Pediatria dell’ospedale di Grosseto sono stati impegnati nell’educazione di circa 750 di bambini e ragazzi, provenienti da tutta la Toscana, che hanno potuto partecipare ai campi scuola organizzati in Maremma. A questa, si aggiungono le numerose altre iniziative per i bambini più piccoli, accompagnati dai genitori, per gli adolescenti e quelle dedicate ai giovani adulti per accompagnarli dalla Pediatria al Centro per gli adulti (ne sono stati organizzati 9). Per quanto riguarda la patologia a Grosseto, la Pediatria della Asl 9  segue circa 50 ragazzi che soffrono di diabete di tipo “1”, con circa 2/3 nuovi casi ogni anno.
“Il campo - spiegano gli organizzatori - intende dare a questi bambini e ragazzi gli strumenti e le conoscenze per motivarsi, già da giovanissimi, a costruire i propri criteri di autogestione. E questo non solo con lezioni frontali, in cui gli esperti parlano e i ragazzi ascoltano, ma attraverso l’esperienza pratica, ascoltando i ragazzi e offrendo loro l’opportunità di mettere in pratica ciò che apprendono mentre lo stanno apprendendo, incoraggiandoli e facendosi partecipi dei loro dubbi e dei loro timori, abituandoli a convivere con la loro patologia. Il diabete, infatti, non dà dolore e senza questo potente stimolo è facile scivolare nella trascuratezza. Per questo diventa fondamentale l’educazione all’autogestione, attraverso pochi e semplici concetti”.
A questo proposito, il logo dei campi scuola, scelto insieme ai ragazzi, è “D.A.I. che ce la fai”,  dove “D.A.I” sta per dieta, attività fisica, insulina, i pilastri dell’autocontrollo che, uniti all’educazione, aiutano i ragazzi ad aiutare se stessi, guidandoli all’autogestione della patologia.

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