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Cave e torbiere: illustrati gli indirizzi di revisione della legge

"I macrobiettivi sono la revisione del sistema pianificatorio e il recepimento delle direttive europee"

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FIRENZE – "Ridefinire il sistema pianificatorio e recepire le direttive europee in materia di ambiente e libera concorrenza". Sono questi, come ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Vincenzo Ceccarelli alle commissioni Territorio e ambiente e Sviluppo economico riunite in seduta congiunta e presiedute da Gianfranco Venturi (Pd) e Rosanna Pugnalini (Pd), i due macobiettivi che si pone la legge di revisione della normativa in materia di cave e torbiere. Ceccarelli ha inoltre espresso la disponibilità a un nuovo passaggio davanti alle commissioni prima dell’approvazione del testo in Giunta regionale.
La bozza del testo della proposta di legge, ha aggiunto Ceccarelli, sarà pronta per la fine di marzo e dovrebbe approdare alla discussione delle commissioni nel mese di giugno, al termine della fase di concertazione della Giunta regionale. Più nello specifico la proposta di legge si pone l’obiettivo dello sfruttamento sostenibile delle risorse minerarie, il riuso dei materiali riciclabili e assimilabili, l’incentivazione delle attività di scavo a fini di riqualificazione e ripristino nei siti già aperti e la condotta responsabile delle aziende che si occupazione di estrazione e riciclo dei materiali da estrazione. Saranno definiti le aree estrattive, i comprensori interessati alle attività e il ruolo dei Comuni, visto che le Provincie sono avviate al superamento. Per quanto riguarda i comprensori, si procederà a conferenza di co-pianificazione tra gli enti locali interessati. Sarà rafforzato il ruolo di pianificazione regionale e si cercherà di superare, ha spiegato ancora Ceccarelli, "la partita dei beni estimati che ha una storia di tre secoli". Per quanto riguarda la concessione delle attività estrattive si andrà a bandi di gara che assegneranno il diritto di sfruttamento per dieci anni. Il monitoraggio sulla stima dei fabbisogni regionale, invece, avrà cadenza quinquennale. Infine, nella fase transitoria resteranno in vigore i Paerp (Piani attività estrattive provinciali) là dove siano stati adottati, mentre nel resto del territorio il riferimento saranno le indicazioni del Prae (Piano regionale attività estrattive).
I consiglieri Andrea Agresti (Ncd) e Matteo Tortolini (Pd) hanno chiesto chiarimenti rispetto ai piani esistenti e alle novità che saranno introdotte dalla legge. Ceccarelli ha risposto che i piani in essere resteranno in vigore fino all’adozione del nuovo Prae, che avverrà dopo l’approvazione delle modifiche alla legge. Marta Gazzarri (Idv) e Marina Staccioli (FdI), hanno ricordato che una mozione del 2012 approvata all’unanimità chiedeva la valorizzazione della filiera del marmo di qualità per mantenere sul territorio il valore aggiunto delle produzioni. L’assessore ha precisato che sono allo studio ipotesi di incentivazioni per le aziende che adotteranno criteri di filiera per la vendita di prodotti lavorati in zona di estrazione. Infine, Giuseppe Del Carlo (capogruppo Udc), in tema di autosufficienza, ha chiesto "se per le grandi opere si intenda prevedere una normativa ad hoc". Ceccarelli ha spiegato che in questo caso la priorità è il ricorso al mercato ordinario con il ricorso a cave di prestito in caso di necessità.
Secondo i presidenti delle commissioni Rosanna Pugnalini e Gianfranco Venturi, "la disponibilità dell’assessore a un nuovo confronto con le commissioni è un elemento molto importante per definire la revisione di una normativa che ha grande impatto ambientale ed economico su molti territori regionali".
Le linee guide illustrate, ha detto Venturi, "lasciano intravedere la possibilità di fare un buon lavoro".
"I temi in discussione - ha aggiunto Rosanna Pugnalini - sono molto importanti, perché introducono novità che cambiano abitudini consolidate. Sul fronte della durata delle concessioni, anche in virtù degli investimenti per la produzione e per la sicurezza che le aziende sono chiamate a fare, è forse necessario prevedere delle annualità aggiuntive alle dieci previste. Perciò è positivo che la discussione prosegua sul doppio binario fatto di informative da parte della Giunta e di proposte che le commissioni potranno ad essa avanzare". 
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